Cabras. In Sardegna nasce ufficialmente L’Isola dei Giganti – Festival internazionale di Archeologia: sette appuntamenti in cinque diversi siti, dal 28 giugno al 3 luglio,che puntano a far conoscere lo straordinario patrimonio archeologico di Cabras e Barumini attraverso momenti di altissimo valore scientifico e artistico. Un evento promosso dalla Fondazione Mont‘e Prama in collaborazione, tra gli altri, con il Ministero della Cultura, la Regione Autonoma della Sardegna, il Comune di Cabras, la Fondazione di Sardegna, la Fondazione Barumini Sistema Cultura e l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. La direzione scientifica della manifestazione è affidata a Giorgio Murru, quella artistica al musicista Paolo Fresu.
Un programma arricchito da un format innovativo per la Sardegna: la conferenza spettacolo caratterizzata da momenti di confronto e approfondimento scientifico tra i massimi esperti nei campi dell’archeologia, dei beni culturali e museali in campo nazionale ed estero e spazi dedicati all’intrattenimento. Uno dei momenti più attesi è previsto il 2 luglio a Tharros con la consegna del Premio Mont‘e Prama a Piero Angela. Nella stessa giornata è in programma una conferenza convegno di grande rilievo internazionale dedicata alla Sardegna Isola Megalitica con la partecipazione dei direttori tra i più importanti musei archeologici d’Europa, come Manfred Nawrohr (Curatore Capo del Neues Museum di Berlino), Angeliki Koukouvou (Direttrice del Museo Archeologico di Salonicco), Jusep Boya y Busquet (Direttore Museo Archeologico di Barcellona) e Aurelie Clemente-Ruiz (Direttrice Musée de l’Homme di Parigi). Senza dimenticare Paolo Giulierini (Direttore del MAN di Napoli), Barbara Faedda (Direttrice dell’Italian Academy presso la Columbia University) e Francesco Muscolino (Direttore Museo Archeologico Nazionale di Cagliari).
“Siamo finalmente giunti al via di una manifestazione che abbiamo voluto intensamente, la prima organizzata a Cabras dalla Fondazione Mont’e Prama e che si svolgerà nel cuore pulsante dei luoghi dei ritrovamenti. Il disegno di valorizzazione del sistema Sinis Terra di Mont’e Prama trova concretezza e permette di toccare con mano il frutto di un lavoro costante e attento, che oggi vede i Giganti protagonisti del mondo dell’archeologia, non solo ospiti in viaggio ma padroni di casa pronti ad accogliere” afferma il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni.
“Oggi ci troviamo nel luogo in cui tutto è iniziato lo scorso primo luglio, con la firma dello Statuto. È stato un anno durante il quale i risultati raggiunti da parte di Comune e Fondazione, in collaborazione continua, sono stati numerosi. Il Festival Internazionale dell’Archeologia rappresenta un traguardo importante perché è un attrattore di cultura e di bellezza e si appresta a diventare un appuntamento costante per Cabras, con una sempre maggiore partecipazione e un coinvolgimento della comunità intera” sono le parole del sindaco Andrea Abis.
Giorgio Murru, direttore scientifico della manifestazione, non ha dubbi: “Cabras è un diamante che sta rivelando costantemente la capacità di risplendere grazie al suo patrimonio, e la recente scoperta delle nuove statue lo conferma. Il nostro compito è quello di valorizzare questo tesoro archeologico facendolo conoscere al mondo intero. Riaprire il sito alle visite, anche se temporaneamente, è segno del cambio di passo e della svolta che il territorio attende e merita”.
“Con l’appuntamento del Festival Internazionale dell’Archeologia si consolida il rapporto di collaborazione tra la Fondazione Barumini Sistema Cultura e la Fondazione Mont’e Prama che punta a rafforzare la cooperazione con importanti partner nel percorso di sviluppo di strategie mirate a valorizzare il nostro patrimonio storico, archeologico e culturale – commenta Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura -. Siamo felici di poter ospitare il pre festival nel nostro sito Unesco, come momento di condivisione della bellezza dei nostri siti. Questo Festival rappresenta solo il primo appuntamento di un programma di collaborazione che riteniamo molto proficuo per raggiungere questi obiettivi in sinergia con un sito così importante come Mont’e Prama. Siamo sicuri che questa collaborazione porterà grandi benefici anche alle nostre azioni comuni di sviluppo turistico – conclude Lilliu – veicolando in tanti appuntamenti l’immagine più genuina dei nostri territori ricchi di storia e tradizione”.
Si partirà il 28 giugno a Barumini con un pre-festival a pochi passi da “Su Nuraxi”, sito archeologico patrimonio dell’Unesco. Una serata dedicata a Giovanni Lilliu, con letture di alcuni suoi brani – spicca la presenza dell’attore Michele Placido – per celebrare la sua figura e la storia della scoperta del grande castello nuragico. Per i saluti istituzionali si attende la presenza, tra gli altri, del ministro Dario Franceschini e del presidente della Regione Christian Solinas. La serata è presentata da Giorgio Murru. Ogni appuntamento sarà caratterizzato da un concerto, uno spazio curato da Giacomo Serreli: il primo momento musicale è dedicato al Cuncurdu e Tenore di Orosei.
Nella stessa giornata prenderanno avvio le attività della “Scuola estiva in archeologia per il turismo” che ha l’obiettivo di fornire a studenti, operatori e giornalisti del settore culturale e turistico, strumenti di conoscenza volti alla promozione e alla comunicazione dei beni archeologici e culturali nell’ambito dell’offerta turistica.
Dal 29 giugno al 3 luglio “L’Isola dei Giganti” si sposta a Cabras. Il 29 giugno il festival sarà a Mont’e Prama. L’area degli scavi sarà per la prima volta protagonista di un evento tra musica e archeologia dal titolo “Racconti di una scoperta straordinaria” con gli studiosi e gli archeologi che negli anni si sono occupati degli scavi. Il 30 giugno ci si sposterà nel giardino del Museo Civico di Cabras, “Il mare racconta: Il relitto di Malu Entu e il prezioso carico di lingotti di piombo”. Il 1 luglio si replicherà nel giardino del Museo di Cabras per “In viaggio verso la nuova casa dei Giganti”.
Il 2 luglio all’anfiteatro di Tharros spazio all’Archeoastronomia con i “I racconti del cielo di Tharros: “Percorsi celesti e Archeoastronomia”. Chiusura prevista domenica 3 luglio, sempre a Tharros, con la “presentazione esiti dei laboratori della scuola estiva in archeologia per il turismo”.
Tantissimi gli artisti che animeranno le serate del festival, molti dei quali si ritroveranno nel grande finale del 3 luglio con il progetto multimediale “Sonos ‘e Memoria” di Gianfranco Cabiddu e con le musiche dal vivo di Paolo Fresu (Tromba e flicorno), Furio di Castri (Contrabbasso), Elena Ledda (Voce), Luigi Lai (Launeddas), Mauro Palmas (Mandola), Antonello Salis (Fisarmonica), Federico Sanesi (Percussioni), Carlo Cabiddu (Violoncello), Su Concordiu ‘e su Rosariu di Santulussurgiu e il Coro Polifonico a 4 voci: Marcello Malìca, Roberto Iriu, Antonio Migheli e Mario Corona.