Dopo il successo del 12 ottobre, A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna, consolidano la loro prova di forza rivendicando in una nota stampa l’ottimo risultato ottenuto:
“Rivendicandoci l’ottimo risultato ottenuto con la scorsa campagna muraria in occasione del lancio della manifestazione del 12 Ottobre e approfittando dell’occasione per fare i complimenti a tutte e a tutti quelli che si son spesi per riuscire nell’impensabile impresa di raggiungere 200 comuni su 370, battiamo il ferro finché è caldo perché chi occupa la Sardegna non dorme. Le esercitazioni continuano, con le loro conseguenze di danni ambientali ed economici.
Rilanciamo l’attività di A Foras immediatamente con la nuova campagna muraria : “STOP INVASIONE, un manifesto in ogni paese”.
L’obbiettivo che si pone questa nuova campagna è quello di raggiungere tutti i comuni della Sardegna per sensibilizzare la popolazione, ribaltando la retorica leghista di una presunta invasione, abbiamo utilizzato il motto “Stop Invasione” per rendere noto al popolo sardo che la nostra terra è da decine di anni sotto attacco.
In Sardegna rappresenta l’8% del territorio dello stato italiano e ci abita il 2,4% della popolazione, ma ospita circa il 66% del territorio militare dello stesso, compresi i due poligoni più grandi d’Europa, sottoposti a costante bombardamento da parte degli eserciti di mezzo mondo, Non possiamo che definire questa situazione una vera e propria invasione.
Mettiamo bene a fuoco quindi chi è il nostro nemico:
Chi ogni anno utilizza la Sardegna come laboratorio di guerra, bombardando la nostra terra, i nostri cieli e i nostri mari, simulando sbarchi e conflitti da realizzare in altre parti del mondo. La nostra lotta non parte solo da un rifiuto etico per la guerra ma vuole rimarcare il diritto dei sardi e delle sarde di riappropriarsi del proprio futuro.
Già al lancio i nostri manifesti sono presenti in circa 80 paesi, facciamogli sentire il fiato sul collo, ci riposeremo quando avremo vinto.
Non siamo pochi, siamo dappertutto.
La campagna parte, non casualmente, il 4 novembre, giorno che nella retorica italiana rappresenta la festa delle Forze Armate. Nessuna festa, non per la Sardegna, che oggi, come durante la Prima Guerra Mondiale, continua a pagare in modo fortemente sproporzionato il peso dell’attività militare dello stato italiano. Allora la mortalità media dei sardi partiti al fronte fu più alta di quella registrata su tutto il territorio dello stato, oggi ci ritroviamo addosso praticamente tutto il peso delle esercitazioni e di demanio e servitù militari.
Invitiamo pertanto tutti gli interessati a rivolgersi ai canali social e mail di A Foras, per richiedere i manifesti e attaccarli nel proprio paese. Quando saranno stati attaccati, bisognerà scattare una foto e inviarla ai nostri canali. Noi provvederemo ad aggiornare una cartina con tutti i luoghi che sono stati raggiunti dalla campagna. Chi distrugge questa terra, deve vedere sui muri che non è il benvenuto.”