
Si celebra oggi la la Giornata Mondiale del Donatore, istituita dall’OMS come doveroso ringraziamento per tutti quelli che, nel mondo, si adoperano ad aiutare la vita degli altri, con il gesto solidale della donazione di sangue, plasma e piastrine.
La data odierna del 14 giugno è esattamente il giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e coscopritore dei fattori Rh. Già ieri, in piazza San Pietro, al termine dell’Angelus, il Santo Padre ha ricordato i valori di generosità e gratuità che contraddistinguono la donazione, ringraziando tutti i volontari e incoraggiando a proseguire la loro opera.
Le donazioni di sangue sono un bene preziosissimo soprattutto in Sardegna dove la talassemia è endemica ed a maggior ragione nel periodo estivo quando le scorte sono al minimo. Domani, protagonista nella solidarietà nei confronti di chi ha bisogno, sarà il piccolo centro di Genoni, paese di meno di 1000 abitanti del sud Sardegna ubicato nella sub-regione del Sarcidano.
Tra i tanti che credono nel valore della solidarietà ed in prima per il bene degli altri, c’è Stefania Cuccu, insegnante e scrittrice, che in questi mesi si è spesa molto nella promozione e nella organizzazione di giornate dedicate alla raccolta del sangue e che spiega: “La presenza dei donatori è fondamentale soprattutto in realtà come la Sardegna. La Sardegna è una regione carente e ha bisogno di più sangue rispetto agli altri territori e tante persone dipendono dalla generosità di altrettante persone. Affrontiamo qualche sacrificio e armiamoci di pazienza; cerchiamo di essere disponibili e vicini alla donazione periodica e consapevole. Grazie di cuore a tutti quelli che lo faranno”.
“Il nostro grazie – prosegue Stefania Cuccu – domani andrà alla piccola comunità di Genoni che ha organizzato la giornata della donazione del Sangue, consentendo la raccolta di altre 20 sacche di sangue da parte di chi era già donatore e di chi ha deciso di donare per la prima volta”.
Il Sindaco Gianluca Serra che crede molto nel grande cuore e collaborazione da parte dei suoi concittadini sottolinea: “Ritengo molto importante dare supporto a questa iniziativa per consentire alle persone di donare il sangue in serenità, soprattutto in un periodo difficile come questo, dove la limitazione agli spostamenti, la difficoltà nel presentarsi presso strutture ospedaliere, limita enormemente la raccolta”.

“Portare l’autoemoteca in paese consente di avvicinare all’iniziativa anche quelle persone che non avevano mai pensato di donare, o che rinviavano sempre per svariati motivi. Attraverso questa iniziativa sono state chiamate a partecipare e hanno aderito con grande entusiasmo”.
Certo, organizzare una giornata della donazione all’interno del proprio comune è un piccolo sacrificio che ripaga con tante soddisfazioni: per far questo occorre rivolgersi alla sede Avis più vicina al proprio paese in grado di offrire il supporto necessario alla organizzazione dell’evento verificando la disponibilità e prenotando l’autoemoteca.
“Il compito più delicato è dare avvio alla pubblicizzazione dell’evento per raccogliere le adesioni e dare il necessario supporto logistico – prosegue il Primo Cittadino – L’iniziativa viene confermata con un minimo di 20 adesioni e una riserva di dieci persone perché, in sede di colloquio col medico, alcuni donatori potrebbero non risultare idonei”.
Le caratteristiche principali per poter donare, definite dai protocolli Avis, sono fondamentalmente quelli relativi all’età (che deve essere compresa tra i 18 e i 65 anni), al peso (che deve essere superiore ai 50 kg), e altri parametri che (per questioni di privacy) devono essere valutati dal medico durante il colloquio col donatore.
In questo particolare periodo, per evitare assembramenti, ogni donatore è inserito in calendario con un orario e tutto si svolge regolarmente grazie alla collaborazione dei partecipanti.
“Siamo soddisfatti di questa iniziativa – puntualizza ancora il Sindaco – e sicuramente ripeteremo l’esperienza con la speranza che anche altri comuni si facciano promotori di iniziative simili”.
Gianluca Serra spiega inoltre come il contatto umano sia stato l’aspetto fondamentale di questo evento: “Ho avuto modo di toccare con mano la generosità delle persone che davvero sono disponibili ed hanno desiderio di fare del bene; sta a noi creare l’occasione affinché questo desiderio si possa realizzare. Sicuramente daremo avvio a un processo sistematico di raccolta ogni tre mesi (intervallo minimo richiesto). Ma soprattutto, il mio desiderio è che questa giornata non resti confinata ad un unico evento, ma che anche altri comuni come il nostro, possano avviare, da oggi in poi, una collaborazione stretta con l’Avis, garantendo così una sistematicità nella raccolta in una regione che riesce a garantire approvvigionamento di sangue di 80.000 sacche all’anno a fronte di una richiesta di 110.000 sacche”.
Alberto Porcu Zanda
