Dal 18 al 22 settembre si terrà a Roma il Campus Internazionale per Giovani con Diabete promosso dalla Federazione Diabete Giovanile e dall’Associazione spagnola Anedia della Galizia. Il progetto “ Gioventù in Azione per la mobilità giovanile internazionale, per la promozione dell’interculturalità e della cittadinanza europea, promozione di scambi giovanili”, sostenuto dalla Regione Sardegna vedrà dieci giovani con diabete italiani, di cui 5 sardi e 10 spagnoli di Santiago di Compostela accompagnati dalla Dott.ssa Anna Paola Frongia dell’Osp. Brozu di Cagliari, dal dott. Vincenzo Cardinale dell’Università la Sapienza Roma e dall’Equipe delle rispettive Associazioni di volontariato.
Il progetto Gioventù in Azione prevede con lo scambio bilaterale dei giovani italiani e spagnoli con diabete l’organizzazione di attività pratiche e ricreative che li aiuteranno ad acquisire conoscenze e competenze funzionali per una vita indipendente, una maggiore accettazione della patologia, condivisione e confronto reciproco nonchè la conoscenza e l’integrazione tra i diversi modelli socio sanitari dei due Stati nei confronti di questa patologia in costante aumento in età sempre più giovanile e infantile.
Per raggiungere tali obiettivi il progetto mira a promuovere la solidarietà e la tolleranza, a favorire la conoscenza e la comprensione per migliorare la qualità del supporto reciproco.
Sarà la promozione di uno stile di vita sano anche col diabete, di fiducia verso il futuro attraverso l’impegno per una crescita più inclusiva che focalizzerà l’attenzione anche sulla frequente mancata applicazione sociale dei diritti di cittadinanza europea.
Il progetto si propone non solo di educare i giovani ad uno stile di vita sano ma di aiutarli nel difficile processo di accettazione psicologica della malattia, ma anche vuole garantire che loro stessi diventino strumento per fornire istruzione ed l’educazione sanitaria per le loro famiglie e nelle loro società.
Attraverso workshop interattivi, lavoreranno su specifiche tematiche (salute e lotta contro la discriminazione, situazioni vissute illustrando i metodi non violenti di risoluzione dei conflitti ); individueranno risorse e opportunità per
attivare percorsi di salute; rifletteranno e individueranno le modalità più opportune nella ricerca e conservazione del posto di lavoro. Un tema di importante discussione sarà inoltre la scuola, dove i giovani trascorrono parte considerevole del loro tempo, individuando al contempo proposte per rendere l’ambiente scolastico più attento e più informato.
Dunque una spinta in più per conoscere i problemi quotidiani legati alla patologia, per risolverli insieme, per riflettere sull’importanza di fattori integranti, come lo sport, con la condivisione dell’esperienza di ognuno, consentendo di allontanare la solitudine psicologica che spesso si accompagna nei confronti dei coetanei senza diabete.
Infine contribuirà ad aumentare la conoscenza e le informazioni disponibili per essere in grado di trattare adeguatamente il diabete nelle nostre città, in una visione più ampia in Europa.
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