Samugheo è già in fermento. Dopotutto, l’appuntamento è di quelli attesi nel centro del Mandrolisai. Ai primi di febbraio si terrà la 26sima edizione di A Maimone, la prestigiosa rassegna delle antiche maschere del carnevale sardo e non solo, che richiama a Samugheo migliaia di spettatori provenienti da ogni parte della Sardegna.
Maschere ancestrali antropomorfe e zoomorfe tipiche del carnevale barbaricino, vesti di capra, orbace e campanacci, danze propiziatorie che rievocano riti misteriosi: a Samugheo storia e cultura, festa e tradizione si intrecciano in una giornata all’insegna di suoni colori, che promette, come di consueto, emozioni forti.
Un clima condiviso dalla popolazione del centro del Mandrolisai che si prepara a riservare la tipica accoglienza che caratterizza da oltre un quarto di secolo l’appuntamento organizzato dall’Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo.
“Ci stiamo preparando a tornare in grande stile – ammette il Presidente dell’Associazione Culturale Mamutzones de Samugheo Igor Saderi – con tante novità e un programma ambizioso. Nei prossimi giorni annunceremo la data ufficiale e l’elenco dei gruppi che è in fase di definizione. Gli strascichi legati alla pandemia in materia di trasporti non stanno facilitando il nostro lavoro ma siamo fiduciosi di potervi offrire una grande edizione che per noi e per tutti gli eventi come il nostro ha un sapore di ripartenza dopo anni molto difficili a causa dell’emergenza pandemica”.
Un’anteprima di A Maimone 2023 si vivrà a Samugheo nella serata di lunedì 16 gennaio, con la prima esibizione dei Mamutzones in occasione dei Fuochi di Sant’Antonio, una tradizione secolare che sancisce l’inizio del Carnevale sardo.