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A San Vero Milis L’uomo che comprò la Luna

A San Vero Milis, il 13 settembre prossimo alle 20.30 nel Giardino del Museo, in via Santeru, sarà proiettato il divertente film “Luomo che comprò la Luna” del regista oristanese Paolo Zucca che sarà gradito ospite e incontrerà gli spettatori pronto a soddisfare le loro curiosità.
L’ iniziativa è stata organizzata in collaborazione con la Pro Loco e rientra nel calendario delle manifestazioni per AltriMari 2019.

Una coppia di agenti segreti italiani riceve una telefonata concitata dagli Stati Uniti: pare che qualcuno, in Sardegna, sia diventato proprietario della luna. Il che, dal punto di vista degli americani, è inaccettabile, visto che i primi a metterci piede, e a piantarci la bandiera nazionale, sono stati loro.

I due agenti reclutano dunque un soldato che, dietro lo pseudonimo di Kevin Pinelli e un marcato accento milanese, nasconde un’identità sarda: si chiama infatti Gavino Zoccheddu e la Sardegna ce l’ha dentro. Per portarla in superficie i due agenti ingaggiano un formatore culturale sui generis che, da emigrato nostalgico, trasforma Gavino in un archetipo del vero maschio sardo.

Gavino approda nell’isola, alla ricerca dell’uomo che si è impossessato della luna. E finirà per scoprire molto di più di se stesso.

Il film è una commedia completamente imbevuta dei pregi e dei difetti di noi sardi. Regista dell’opera è l’oristanese Paolo Zucca, al suo secondo lungometraggio dopo aver girato il film L’Arbitro, la sceneggiatura è stata affidata a Geppi Cuciari e a Barbara Alberti che hanno messo in piedi una trama che è  stralunata e surreale, con un mix di poesia e di farsa.

La trama privilegia la gag etnica, dando molto spazio allo stereotipo sardo, punto di forza di Zucca e Cucciariè la conoscenza approfondita che Zucca e Cucciari, che conoscono a fondo pregi e difetti della loro terra hanno della loro terra.

Bisogna aspettare la fine del film, per rendersi conto che si tratta di un’operazione tesa alla riappropriazione di un’identità geografica, proponendosi di esaltare i sardi che sono profondamente legati alle loro radici.

Gian Piero Pinna

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