A Capoterra, il consigliere comunale di maggioranza Franco Magi, ha dovuto ricorrere al parere del Difensore civico per dirimere una questione che sembrava palese. Magi si è visto negare il diritto a consultare i dati sensibili del comune da parte della segretaria e di tre dirigenti comunali. I quattro hanno negato la password per accedere al sistema informatico del Comune, ma il Difensore civico ha ritenuto illegittimo il comportamento dell’amministrazione e così il consigliere avrà la possibilità di visionare i documenti del Protocollo come i tributi pagati dai cittadini e le buste paga dei dipendenti. In linea generale il diritto di accesso è finalizzato a permettere ai consiglieri comunali un funzionale esercizio delle loro funzioni, alla verifica e al controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali dell’ente locale ai fini della tutela degli interessi pubblici (piuttosto che di quelli privati e personali) e si configura come peculiare espressione del principio democratico dell’autonomia locale e della rappresentanza della collettività. E’ chiaro che il consigliere comunale ha diritto di ottenere le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato, senza alcuna esclusione per i documenti contenenti dati sensibili, tenendo ben presente che egli e è tenuto al segreto e a non divulgare le informazioni di cui è venuto a conoscenza nell’esercizio del mandato.
A Capoterra la situazione dev’essere sfuggita di mano, al punto da non rendersi conto che probabilmente oltre al buon senso, si sono superati anche i limiti previsti dalla legge e dalla giurisprudenza in materia di accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali. L’atteggiamento intrapreso dalla segretaria e dai tre dirigenti del comune può dare l’impressione di voler a tutti i costi mascherare qualcosa.
Caporedattrice