Adiconsum denuncia ‘caro-voli’ per Pasqua in Sardegna

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risiamo! Ancora una volta, in vista di una festività, i prezzi dei biglietti aerei per raggiungere la Sardegna subiscono una impennata.

E se il biglietto viene acquistato a ridosso della festività le tariffe raggiungono livelli stellari addirittura superiori a quelli dei voli intercontinentali”.

Lo denuncia Adiconsum Sardegna, che ha effettuato un monitoraggio sui prezzi praticati oggi per i collegamenti dai principali scali italiani a quelli sardi.
    “I ritardatari che si accingono solo oggi ad acquistare un biglietto aereo per la Sardegna con partenza venerdì 18 aprile, devono mettere in conto una spesa minima di 361 euro per il volo Bologna-Olbia (solo andata), mentre per volare da Verona a Cagliari si parte da un minimo di 325 euro – spiega il presidente Giorgio Vargiu – Da Parma a Cagliari servono 298 euro, e oltre 270 euro a biglietto per volare da Venezia, Brindisi o Bologna con destinazione Cagliari. Per raggiungere Alghero il volo da Napoli parte da 272 euro, 241 euro se si vola da Pisa, mentre per andare a Olbia la spesa minima è di 265 euro imbarcandosi da Trieste, 247 euro da Roma, 239 euro da Milano.
    Senza contare le spese aggiuntive per bagagli e scelta del posto a sedere e il costo dell’eventuale viaggio di ritorno”.
    “Al di là degli aumenti fisiologici delle tariffe aeree che puntualmente si verificano in occasione degli spostamenti degli italiani verso la Sardegna, i ritardatari che acquistano solo oggi un biglietto per rientrare sull’isola e trascorrere le feste in famiglia devono sottostare a prezzi esorbitanti anche superiori a quelli dei voli intercontinentali – aggiunge Vargiu – Basti pensare che il volo diretto Roma-New York del 16 aprile costa poco più di 320 euro a passeggero. Uno squilibrio evidente che, nonostante le tante denunce presentate all’Antitrust, persiste e continua a pesare come un macigno sugli spostamenti degli italiani durante le feste”.
    “Si approvi una normativa che disciplini e impedisca che le tariffe vengano stabilite attraverso gli algoritmi – conclude Vargiu – Non è accettabile che i prezzi e le tariffe dei beni di consumo e dei servizi vengano calcolati in base al grado di bisogno e alle necessità dei consumatori”. ( ansa.it)

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