A seguito di esposto presentato da Adiconsum Sardegna a tutela di numerosi risparmiatori della
regione che avevano sottoscritto Buoni Fruttiferi Postali, l’Antitrust ha aperto una istruttoria nei
confronti di Poste Italiane per la possibile fattispecie di “pratiche commerciali scorrette”.
Ne dà notizia Adiconsum Sardegna, che negli scorsi mesi aveva presentato una segnalazione
all’Autorità a seguito delle denunce ricevute da numerosi risparmiatori sardi.
Al centro della denuncia dell’Associazione e della conseguente istruttoria avviata dall’Antitrust, le
carenti informazioni rese agli utenti circa i termini di scadenza dei Buoni Fruttiferi Postali e delle
conseguenze in caso di mancata richiesta di rimborso entro i termini di prescrizione, che hanno
indotto in errore numerosi risparmiatori portandoli a perdere tutti i risparmi investiti.
Si legge nel provvedimento dell’Antitrust:
“il professionista avrebbe posto in essere le seguenti condotte, in relazione alle informative sui
termini di scadenza e di prescrizione che caratterizzano i buoni fruttiferi postali rappresentati da
documento cartaceo sottoscritti dai consumatori:
A) in fase di collocamento dei Buoni, ometterebbe attualmente di indicare la data di scadenza e/o la
data di prescrizione di tali titoli, nonché di fornire le informazioni relative alle conseguenze giuridiche
derivanti dallo spirare dei predetti termini, e/o fornirebbe tali informazioni con una formulazione
confusoria e decettiva;
B) nella gestione dei Buoni caduti in prescrizione nell’ultimo quinquennio, avrebbe omesso di
informare i consumatori, titolari di Buoni prossimi alla scadenza del termine di prescrizione di tali
titoli, dello spirare di tale termine e delle conseguenze giuridiche derivanti in caso di mancata
richiesta di rimborso del titolo entro tale termine, sebbene – ricevendo un numero elevato di reclami
da parte della propria clientela – fosse a conoscenza della numerosità di risparmiatori che, ignari delle
condizioni di disciplina dei titoli in parola, incorrono nella predetta prescrizione […] la “Scheda di
sintesi” elaborata da Poste e Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. in relazione ad ogni specifica tipologia
e/o serie di Buoni, non riporta la data di scadenza del singolo Buono sottoscritto, né la relativa data
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di prescrizione. Né tantomeno è riportata l’informativa sul fatto che i diritti relativi sia al capitale
investito che agli interessi maturati si prescrivono in favore del Fondo per indennizzare i risparmiatori
rimasti vittime di frodi finanziarie, per Buoni Fruttiferi Postali emessi a far data dal 14 aprile 2001 […].
Scheda di sintesi che presenta, invece, la frase ”Capitale investito sempre rimborsabile”, lasciando
intendere al consumatore che il diritto al rimborso del Buono, quanto meno per la parte capitale, non
abbia scadenza.
Peraltro, il riquadro della Scheda di sintesi, dedicato alle “Condizioni economiche”, riporta, accanto ad
un grafico che indica il tasso nominale annuo lordo, la frase “Durata massima 20 anni [in caso di
titolo di durata ventennale]”. Conseguentemente, il consumatore potrebbe essere stato indotto a
ritenere che la “durata” dei 20 anni sia rilevante solo ai fini della “fruttiferità” del titolo, e quindi della
maturazione degli interessi rimborsabili insieme al capitale investito, e che il titolo non avesse mai
scadenza.
Poste, dunque, non avrebbe posto in essere le dovute azioni informative, anche a carattere
individuale, finalizzate ad avvertire i risparmiatori, titolari di Buoni prossimi alla prescrizione, che alla
scadenza del termine di prescrizione i titoli non sarebbero stati più rimborsabili, sia il capitale
investito che gli interessi maturati, invitandoli dunque a provvedere al relativo riscatto e, sebbene
consapevole dell’affidamento che i risparmiatori hanno riposto e ripongono nei Buoni Fruttiferi Postali
e del fatto che sono numerosi gli episodi di prescrizione di tali titoli, non avrebbe introdotto azioni
efficaci finalizzate ad evitare che migliaia di risparmiatori potessero perdere integralmente ed
irrimediabilmente le somme investite nei titoli da essa collocati e gestiti.
“Si tratta di un primo importante passo in favore di centinaia di risparmiatori sardi, soprattutto
anziani, che si erano rivolti alla nostra associazione dopo aver scoperto di aver perso tutti i loro
risparmi investiti a causa della prescrizione dei titoli che si sono dimostrati poco buoni e ancor meno
fruttiferi – afferma il presidente Giorgio Vargiu – Ora, se saranno accertate irregolarità da parte
dell’Antitrust, Adiconsum Sardegna si farà promotrice di opportune azioni giuridiche contro Poste
Italiane, finalizzate a far ottenere ai risparmiatori della regione il rimborso degli investimenti e il
pagamento di tutti gli interessi maturati sui titoli. Nel frattempo invitiamo tutti a i consumatori
interessati a recarsi presso le nostre sedi per la predisposizione del reclamo e del successivo ricorso
all’Arbitro Bancario e Finanziario”.
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