I militari dell’Arma dei Carabinieri, hanno eseguito in mattinata ordinanze di custodia cautelare tra Emilia Romagna e Piemonte nei confronti di politici,
medici, assistenti sociali e liberi professionisti che, da diversi anni, avevano messo in piedi un business illegale sull’affidamento di minori tolti alle famiglie per poi mantenerli in affido e sottoporli a un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese. Sono 27 in tutto gli indagati.
Sei persone sono state sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari; tra loro c’è il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. I militari lo hanno prelevato alle prime ore del giorno dalla sua abitazione, l’hanno prima portato in Comune e quindi in caserma. Stessa misura per una responsabile del servizio sociale della Val d’Enza, una coordinatrice dello stesso servizio, una assistente sociale e due psicoterapeuti della Onlus. Divieto temporaneo di esercitare attività per otto soggetti tra dirigenti comunali, operatori socio-sanitari ed educatori. Infine, una coppia affidataria è stata sottoposta al divieto di avvicinamento a un minore poiché accusata di maltrattamenti. Oltre 100 i carabinieri impegnati stamattina, anche in decine di perquisizioni domiciliari.
I destinatari della misura cautelare sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, lesioni gravissime – in relazione ai serissimi danni procurati ai minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso.
Un giro d’affari illecito da diverse centinaia di migliaia di euro di cui beneficiavano alcuni degli indagati, mentre altri si avvantaggiavano a vario titolo dell’indotto derivante dalla gestione dei minori attraverso i finanziamenti regionali grazie ai quali venivano, inoltre, organizzati anche numerosi corsi di formazione e convegni ad appannaggio della predetta Onlus, in elusione del codice degli appalti e delle disposizioni dell’autorità nazionale anticorruzione.
Ore e ore di intercettazioni durante le sedute di psicoterapia effettuate sui ragazzi, anche di tenera età, dopo che gli stessi erano stati allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le più ingannevoli e disparate attività come: relazioni false, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata “aggiunta” di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi “cattivi” delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi di quella che veniva spacciata ai bambini come “macchinetta dei ricordi”. Il tutto durante i lunghi anni nei quali i servizi sociali omettevano di consegnare ai bambini lettere e regali dati dai genitori naturali che i carabinieri hanno trovato e sequestrato in un magazzino dove erano accatastati.
Le indagini sono iniziate alla fine dell’estate del 2018 dopo l’anomala escalation di denunce da parte dei servizi sociali coinvolti per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze a danni di minori commessi da parte dei genitori. L’analisi dei fascicoli vedeva puntualmente approdare le indagini verso la totale infondatezza di quanto segnalato. I servizi sociali coinvolti proseguivano nel percorso psicoterapeutico reiteratamente richiesto. Da questo spunto si è sviluppata l’intensa indagine che ha svelato i numerosi falsi documentali redatti dai servizi sociali in complicità con alcuni psicologi e poi trasmessi all’autorità giudiziaria.
buonasera tutto questo succede anche in provincia di Pescara dove l’assistente sociale, una psicologa e altri fanno business a danno di minori e famiglie, anche nella mia zona i servizi sociali usano il sistema Bibbiano.