Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati: si agisca con urgenza per scongiurare il rischio mine in Ucraina

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A vent’anni dall’adozione del Trattato di Ottawa sulla proibizione delle mine antiuomo ed alla vigilia della Giornata internazionale per la sensibilizzazione e l’assistenza contro il pericolo mine che si celebrerà il 4 aprile 2019, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) richiama l’attenzione sulla terribile minaccia derivante da mine e residui bellici esplosivi presenti in Ucraina, sopratutto nella parte orientale del paese che è una delle aree in assoluto più contaminate dalla presenza di ordigni ancora attivi.

È fondamentale che il governo, le organizzazioni umanitarie e tutte le parti coinvolte nel conflitto, intensifichino gli sforzi per agire contro le mine in Ucraina; il rapporto annuale Landmine Monitor 2018 riferisce che l’Ucraina è al terzo posto nel mondo per il numero complessivo di vittime, dopo Afghanistan e Siria e che le mine e i residui bellici esplosivi continuano a uccidere o a causare feriti.

La contaminazione da mine del territorio costituisce un serio pericolo sopratutto per la popolazione civile che dopo essere fuggita dal conflitto, prova a tornare nelle proprie case.

Nell’Ucraina orientale, la presenza di mine e ordigni inesplosi riguarda oltre due milioni di persone, comporta la difficoltà o a volte l’impossibilità, di riparare infrastrutture essenziali danneggiate dai bombardamenti, limita la libertà di movimento, ostacola l’accesso agli istituti scolastici e alle strutture sanitarie, impedisce le coltivazioni e produzioni agricole togliendo importanti mezzi di sostentamento alimentare.

Le autorità nazionali ucraine stimano che circa 7.000 km quadrati di aree controllate dal governo a Donetsk e Luhansk siano contaminati, ma non è chiaro quale sia l’estensione totale.

Il governo ucraino ha intrapreso misure positive adottando la Legge sull’azione contro le mine (Mine Action Law), entrata in vigore il 25 gennaio, oltre a una serie di Standards nazionali per l’azione contro le mine (National Mine Action Standards) per le organizzazioni che effettuano gli interventi di bonifica, entrati in vigore dall’1 aprile; è però necessario raccogliere una quantità adeguata di fondi per implementare le disposizioni della legge.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) rimarca la necessità di ampliare la portata del programma di assistenza alle vittime delle mine per assicurare una copertura inclusiva di tutte le persone colpite; attualmente, secondo la legislazione ucraina di settore, solo le persone di età inferiore ai 18 anni hanno diritto di ricevere assistenza finanziaria.

La policy delle Nazioni Unite prevede che l’assistenza alle vittime delle mine includa la raccolta dati, le cure mediche e la riabilitazione fisica e non, incluso il supporto psicosociale; ma come misura preventiva, sarebbe essenziale che a tutti i minori e agli adulti nell’Ucraina orientale venisse insegnato a individuare le mine ed i residui bellici esplosivi per evitare o ridurre i rischi derivanti da un loro incontro.

I partner umanitari impegnati nell’operazione bonifica-mine in Ucraina, hanno cominciato ad assumere e formare personale femminile, per la attività di sminamento che già alla fine del 2018, costituiva circa il 20 per cento del totale; molte donne provengono da villaggi contaminati da mine e stanno lavorando per migliorare le condizioni di sicurezza e il futuro dell’economia delle proprie comunità.

Alberto Porcu Zanda

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