Cagliari. “Per la Sardegna l’agricoltura è un settore fondamentale, guardando al passato, alla sua grande tradizione agropastorale, ma anche al futuro, alla modernizzazione di tecniche e usi, perché sempre più la capacità di produrre risorse alimentari sarà una sfida in un mondo globalizzato che cresce vorticosamente anche nei numeri e nella popolazione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, aprendo questa mattina i lavori del convegno “AgriVerso Agricoltura 5.0 – Israele incontra la Sardegna”, organizzato dall’associazione Chenàbura Sardos Pro Israele con Confagricoltura Sardegna, al quale ha partecipato anche l’ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar.
“C’è l’esigenza – ha proseguito il Presidente – di un’ottimizzazione dei processi produttivi che renda affrontabili e sostenibili i costi della produzione aumentando i margini operativi per gli agricoltori e per tutto il mondo agropastorale sardo. Uno dei grandi temi che si è posto da sempre in Sardegna è l’eccessivo frazionamento delle terre, e quindi della proprietà rurale in termini più generali, e soprattutto quello dei grandi costi a fronte di prezzi dei prodotti finiti che poi non ristorano gli operatori in maniera adeguata”.
“Potersi confrontare oggi sulle potenzialità che offrono alcune best practices già adottate in Israele – ha sottolineato il presidente Solinas – può condurre a una crescita complessiva del sistema agricolo della Sardegna, con l’introduzione dei robot agricoli, dei droni e di tutte quelle strumentazioni che consentono con l’agricoltura di precisione di migliorare l’efficienza e l’economicità dei percorsi produttivi”.
“In un’isola molto estesa dal punto di vista geografico e con una popolazione assolutamente ridotta – ha aggiunto il presidente Solinas – introdurre un efficientamento che restituisca valore alla produzione agricola significa anche creare i presupposti per mantenere sul territorio l’esistenza dei piccoli centri, delle zone interne, offrire opportunità di creare reddito e valore ai giovani che scelgono coraggiosamente di restare nei nostri paesi”.
“L’agricoltura può quindi rappresentare la grande sfida, perché abbiamo qualità dei terreni, qualità della vita, un patrimonio materiale e immateriale di saper fare che, se opportunamente accompagnato, può davvero delineare un modello di sviluppo coerente con questi obiettivi e queste finalità. Tutto questo si sposa anche con l’idea e l’esigenza di portare in Sardegna il massimo della tecnologia possibile, e questo significa poter abitare nei piccoli centri avendo una connessione veloce con il resto del mondo e consentendo di poter stare in un piccolo centro e lavorare in tutto il pianeta dalla propria abitazione. Il discorso è identico per la produzione, perché produrre nelle nostre zone interne, poter commercializzare in tutto il mondo prodotti competitivi, può essere sicuramente un elemento vincente”, ha concluso il Presidente.