Agricoltura Sardegna, Stati generali alla Fiera dal 20 al 22 settembre

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Gli Stakeholders dell’agricoltura sarda si incisi ritroveranno faccia a faccia in una tre giorni di lavori serrati in cui si farà il punto sullo stato di salute del comparto isolano e sulle migliori prospettive di crescita e di sviluppo da mettere in campo negli anni a seguire.

L’appuntamento per gli Stati generali dell’Agricoltura è al Polo fieristico di Cagliari dove, dal 20 al 22 settembre, tra gruppi di lavoro, tavole rotonde e un resoconto finale si proverà a mettere i paletti sulla strada da percorrere nel futuro per migliorare le condizioni di lavoro, produttive e di rendita delle migliaia di aziende regionali. La volontà di creare un momento di confronto che partendo dalle macro-attività raggiungesse le pieghe e le problematiche più nascoste dell’agricoltura e dell’allevamento sardo era stata più volte espressa, nel corso dei suoi 18 mesi di mandato, dall’assessore Pier Luigi Caria alle associazioni di categoria agricola, agli imprenditori delle campagne e ai diversi uffici, coinvolti attualmente nell ’organizzazione dell’iniziativa, dell’Assessorato e delle Agenzie Agris, Argea e Laore.Gli Stati generali dell’Agricoltura 2018. Dal PSR 2014-2020 alla Programmazione 2021-2027. Gestione, attuazione e prospettive per la crescita competitiva dell’agricoltura in Sardegna”, è la traccia su cui si articoleranno i lavori di una tre giorni in cui la vera opportunità per il comparto sarà garantita dalle analisi oculate sull’ evoluzione del settore in questi ultimi decenni e dalle idee propositive che dovranno essere portate a sintesi, con progetti realizzabili nel medio e lungo periodo, per affrontare le nuove sfide imposte dai mercati globali e dai cambiamenti climatici.

Si tratta di un appuntamento importante e di particolare responsabilità per tutto il mondo agricolo regionale. Un’occasione in cui giocare a carte scoperte per il bene del comparto e dei tanti lavoratori che ogni giorno faticano per far quadrare i conti”. Così l’assessore Caria, che ha aggiunto: “La nostra agricoltura ha margini di crescita straordinari, ma necessita di una riorganizzazione condivisa che parta dal basso e che permetta a questo mondo di produrre profitti e occupazione in un momento così difficile per la Sardegna e l’Italia intera. Noi come politica vogliamo fare la nostra parte creando le migliori condizioni per il confronto. Solo dal dialogo possono venire fuori soluzioni innovative che permettano ai numerosi portatori di interesse di rivoluzionare, finalmente nel bene, questo pilastro così importante della nostra storia e della nostra economia”.

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