Alessia, un’altra donna uccisa, un’altro femminicidio, l’ultima vittima nel corso di un anno tragico per tante donne. La maggior parte dei femminicidi è avvenuta tra le mura domestiche, per mano di mariti, compagni o ex fidanzati. Un lungo elenco di donne uccise, un elenco senza fine. Alessia Partesana, 29 anni, è stata uccisa a coltellate dal compagno, un 33enne, con cui viveva insieme alla loro figlia di 4 anni a Bee, un paese di poco più di 700 abitanti vicino Verbania, in una elegante palazzina a tre piani. Alessia lavorava in una casa per anziani, Marco Tacchini fa il grafico. È successo all’alba del 24 dicembre, erano da poco passate le quattro. Tacchini ha fatto una prima chiamata al 112 alle 4,50 dicendo che era in corso una lite familiare. Mentre dalla centrale parte l’indicazione alla pattuglia di raggiungere Bee, ecco un’altra telefonata: «Ho fatto una cazzata». Via radio scatta l’allarme e vengono inviate tutte le pattuglie disponibili dei carabinieri, intanto lui sale sulla sua auto e percorre la strada in senso inverso, si dirige a Intra, chiama di nuovo il 112 e alle 5,20 suona, tutto insanguinato alla porta del comando provinciale dell’Arma. Nel frattempo la figlia continua a dormire, mentre la mamma è riversa sul pavimento con il maglione che in parte copre i segni delle coltellate, tante, inflitte con una lama da cucina lunga venti centimetri.
“Ho fatto una cazzata”, no, troppo semplice, hai fatto di peggio, hai ucciso, hai ucciso la mamma di tua figlia.