Alghero, Antonio Marras rinnova la sua boutique: mare e terra uniti con l’alta moda

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Marras è mare, Marras è terra. È Sardegna. Non a caso il negozio storico frequenta le vie della città, senza staccarsi mai dal porto. Quest’anno la boutique si rinnova e si amplia: 300 i metri quadrati che accolgono lo stilista nativo dell’isola, risultando il fil rouge che lega il mare alla terra.

La passeggiata è quella che fa da trait de union tra Piazza Civica, denominata un tempo Placa Real o Placa del Pou Vell, la Cattedrale di Santa Maria, centropulsante della città e fulcro del centro storico, Corso Carlo Albero e le onde. Il negozio enfatizza, preserva ed esalta le caratteristiche degli edifici del centro storico.

L’arredo è studiato ad hoc, tinto di atmosfere cordiali tipiche di una casa padronale, lascia sbirciare nel privato, raccontando il quotidiano. È il concetto di casa, alla base di tutti i negozi di Antonio Marras, dove l’ospitalità è un comandamento e l’accoglienza una missione.

Con le quattro porte che aprono su quattro ambienti diversi si possono ammirare oltre alla collezione di abiti per donna e per uomo anche le ceramiche e le suppellettili d’arredo che rendono la boutique un luogo di incontro e di ritrovo. Vissute le porte, rinati gli arredi, l’insieme di vetrate dipinte sono il grande segno di incastri, contrasti e stratificazioni della moda di Antonio Marras.

L’albero di ulivo spicca al centro, fervore e passione della vita, arami tesi verso il cielo, e radici profonde, rappresenta le connessioni tra cielo e terra, tra l’eternità e il momento. In occasione dell’evento privato di inaugurazione tenutosi sabato 8 luglio, lo store ha preso vita con la performance “Gents de l’Alguer”. Dieci i ragazzi, liberi di camminare, muoversi e disegnare nell’aria della corte degli ulivi, come fossero dentro una sfera di neve, accompagnati dalle immagini tratte dall’archivio del cinema privato e di famiglia della Società Umanitaria della Sardegna. La società raccoglie, digitalizza, archivia e valorizza la memoria audiovisiva dei sardi da anni, con il progetto “La tua memoria è la nostra storia”. La performance ha indagato il respiro della memoria, rievocando ricordi e storia, perché d’altronde è il passato, le fondamenta del presente

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