Un ottimo bilancio per la prima edizione del festival curato dall’Associazione Editori Sardi. Per Simonetta Castia: «Questo è un successo che ci spinge a guardare con fiducia e positività verso la costruzione di un percorso condiviso ed esteso ad un’ampia rete di attori, all’insegna dei libri, della lettura, della cooperazione e degli scambi culturali».
Dopo cinque intense giornate di appuntamenti di straordinario fascino e partecipazione, tra incontri con autori, concerti, reading e molto di più, il festival letterario “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi” curato dall’AES ha concluso ad Alghero con successo l’edizione inaugurale, mettendone bene in luce l’anima cosmopolita.
Le iniziative di promozione della lettura hanno rianimato gli spazi dell’Ex Mercato Civico con forte adesione di pubblico, consegnando al mezzo del libro lo straordinario ruolo di catalizzatore di aspetti culturali, letterari e paesaggistici: dal mito alla poesia, dall’archeologia all’osservazione astronomica, dalla musica ricca di contaminazioni alle canzoni del Sabir, scrutando nel tempo e nello spazio attraverso lo sguardo degli autori arabi e di grandi letterati del passato come Dante, Petrarca e Boccaccio, nei quali il limite geografico del nostro mare è superato da quello letterario.
«Un successo che ci spinge a guardare con fiducia e positività verso la costruzione di un percorso condiviso ed esteso ad un’ampia rete di attori, all’insegna dei libri, della lettura, dell’arte, della cooperazione e degli scambi culturali – afferma Simonetta Castia, presidente AES e curatrice della manifestazione –. Già da oggi possiamo guardare a importanti e prestigiose richieste di partenariato, che sono di per se stesse la prova dell’efficacia e validità di un’iniziativa che mira a creare integrazione tra le comunità del Mediterraneo».
Questa prima fase della kermesse è stata in grado di tratteggiare l’evoluzione millenaria della storia mediterranea e di recuperare quella comune matrice di contaminazioni e passaggi che ha plasmato culture, tradizioni e civiltà, senza trascurare le tematiche della salvaguardia dell’ambiente e della fauna marina che hanno caratterizzato la serata conclusiva con ospiti d’eccezione come Egidio Trainito e Giulia Mo. Non c’è più tempo per stare a guardare. Occorre una rivoluzione ecologica che sia soprattutto culturale, per evitare che i cambiamenti in atto siano irreversibili, ha affermato Trainito, che assieme al giornalista Salvatore Taras ha presentato “Ambiente marino della Sardegna”, riedizione aggiornata a cura de Il Maestrale della celebre opera di oltre venti anni fa, in cui si evidenziano i mutamenti del clima attraverso le trasformazioni dei fondali marini dell’isola. L’autore ha raccontato aneddoti e testimonianze di questo suo affascinante lavoro, che lo ha portato tra l’altro a svolgere il ruolo di consulente e poi autore di Lineablu su Rai1. Dalla comparsa di specie aliene alla sparizione di rare varietà autoctone come la Pinna nobilis, la serata ha lasciato spazio a un tema che fa ben sperare per le future generazioni, quello del ritorno della foca monaca.
Occasione per riscoprire questo raro esemplare della fauna marina è stata la presentazione del fortunato libro “Tottoi” di Gianni Padoan nella riedizione Taphros. In presenza del direttore editoriale Dario Maiore si è sviluppato un incontro a più voci con Trainito, Mo e Giuseppe Pisanu (direttore del Museo archeologico di Dorgali) il cui zio, Francesco, fu l’accompagnatore di Padoan nei luoghi frequentati dalle foche, per diventare l’amico del giovane Tottoi all’interno del romanzo. Giulia Mo, ricercatrice Ispra e responsabile del progetto di studio sulla foca monaca, ha illustrato ampiamente lo stato di salute di questa specie così rara, arrivata a circa settecento esemplari stimati in tutto il Mediterraneo, con un’espansione sulle coste della Siria, del Libano, di Israele, Albania e Monte Negro. Solo trent’anni fa sembrava avviarsi all’estinzione con 350 esemplari stimati. Mo ha rivolto un appello affinché gli avvistamenti siano segnalati prontamente all’Ispra, in modo da avviare le adeguate attività di monitoraggio e salvaguardia delle nuove colonie.
Un finale in bellezza non poteva che essere suggellato dall’abbraccio tra editoria, cinema e ambiente, in un tributo a “La grande strada azzurra” di Gillo Pontecorvo, pellicola del 1957 a colori tratta dal romanzo “Squarciò” (Feltrinelli) di Franco Solinas. La proiezione del film capolavoro del neorealismo italiano è stata introdotta da un ricordo di Maiore alla riscoperta della figura di Solinas e in relazione al partenariato con il festival “La valigia dell’attore”.
Il prossimo appuntamento del festival sarà il 27 luglio alle 20 alla Libreria Cyrano di Alghero, dove in partenariato con “Florinas in giallo”, Paolo Carta, curatoredella recentissima riedizione critica di “Banditismo in Sardegna” dialogherà di “Mistica della sardità” con Alessandra Pigliaru (Il Maestrale) per riscoprire un classico della letteratura giuridica che ha il suo incipit ne “La vendetta barbaricina”.
Il concetto di vendetta, che nella visione ormai classica appare come un dovere e un obbligo sociale posto dalla comunità e sancito da una tradizione, ha però un’origine di tipo sacrificale, quasi d’ordine «mistico», se non religioso. Il volume si arricchisce ora di curiosità, carte inedite, tagli e appunti, schizzi e riflessioni che colgono aspetti specifici dell’insularità nei suoi risvolti esistenziali, per ampliare lo sguardo dal Nuorese verso la storia dell’intera isola.
“Mediterranea. Culture, scambi, passaggi” è organizzato dall’AES con il patrocinio di Regione Sardegna, Comune di Alghero, Fondazione Alghero e Fondazione di Sardegna, in partenariato con Florinas in giallo, la Libreria Cyrano e un nutrito parterre di istituzioni e imprese di rilevanza regionale, nazionale e internazionale.