Alghero, torna Asincronie, il Festival di Cinema Documentario e Fotografia. Venerdì l’anteprima con gli scatti di Nikita Teryoshin e di Misha Maslennikov

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A Lieutenant from Lesotho taking pictures of US military Cargo Airplanes exposed at the Fair. AAD (Africa Airspace and Defence) 2018 in Pretoria; South Africa AAD (Africa Airspace and Defence) 2018 in Pretoria, South Africa

Il dietro le quinte del business degli armamenti svelato da Nikita Teryoshin, giovane fotografo di San Pietroburgo con base a Berlino, con il progetto “Niente di personale. Il backoffice della guerra”: un viaggio surreale, a tratti grottesco, nelle fiere di settore di vari paesi del mondo, dove politici e capi di stato incontrano, tra cocktail e fingerfood, mercanti e produttori di armi per conoscere le ultime novità in fatto di ordigni bellici.

Le distese infinite della steppa, la vita quotidiana, i ritmi lenti, quasi fuori dal tempo delle persone che la abitano: “Le steppe del Don”, un intenso, prezioso racconto in bianco e nero di una Russia in apparenza lontanissima dalle immagini di guerra che vediamo tutti i giorni in Tv, firmato dal fotografo Misha Maslennikov.

Si apre venerdì 9 giugno con una mostra-anteprima ad Alghero, negli Ateliers di piazza Sotgiu (dalle 19) la quarta edizione di Asincronie, il Festival internazionale di Cinema Documentario e Fotografia ideato e curato dal collettivo di filmmaker e fotografi 4CaniperStrada, con il patrocinio della Fondazione Alghero, e il sostegno della Fondazione di Sardegna e la Regione Sardegna.

La mostra (inaugurazione alle 19, ingresso libero, apertura fino al 9 luglio (lunedì-venerdì 17-20, sabato e domenica 10-13 e 18-21) riunisce oltre quaranta scatti tratti dai reportage di Nikita Teryoshin e di Misha Maslennikov ed è organizzata in collaborazione con il Festival della Fotografia Etica di Lodi (FFE), tra i più importanti festival di fotografia italiani che dal 2010 porta all’attenzione del grande pubblico tematiche di grande rilevanza sociale. Con “Niente di personale. Il backoffice della guerra” Teryoshin ha vinto nel 2020 il Master Award del FFE, mentre Misha Maslennikov con “Le steppe del Don” è stato tra i finalisti del concorso nel 2022.

Dopo l’anteprima con la fotografia ad Alghero, dal 27 giugno al primo luglio la quarta edizione di Asincronie si svolgerà a Sassari,tra lo Spazio Bunker di via Porcellana e il cinema Cityplex Moderno di viale Umberto: cinque giorni dedicati al cinema documentario contemporaneo, con un programma di incontri con registi, proiezioni, laboratori, ascolti di documentari sonori e momentidi scambio e dialogo tra gli ospiti e il pubblico. Un’edizione interamente dedicata al tema della città che esplora il rapporto tra l’urbano e l’umano, e un programma di opere che portano lo sguardo dall’Africa del Burkina Faso e gli Stati Uniti, passando per l’India fino alle periferie italiane.

Domenica 2 luglio il fotografo Teyroshin sarà ospite del festival e sarà presente alla mostra di Alghero per un incontro con il pubblico.

Nikita Teryoshin, classe 1986, è cresciuto in Russia, a San Pietroburgo, vive a Berlino e lavora come fotografo freelance per testate come SZ-Magazin, ZEITMagazin, GQ, 11Freunde, Der Spiegel e Stern. Per realizzare il progetto “Niente di personale. Il backoffice della guerra” ha visitato, tra il 2016 e il 2020, più di quattordici fiere internazionali di armi in Europa, Africa, Asia, Nord e Sud America, Emirati Arabi. Ogni giorno vediamo nei notiziari immagini di guerra e distruzione, mentre la spesa per gli armamenti stabilisce, anno dopo anno, nuovi record.
Il reportage mostra il dietro le quinte del business mondiale della difesa, esattamente l’opposto di un campo di battaglia: un parco divertimenti per adulti di dimensioni esagerate con vino, finger food e armi luccicanti. Qui i cadaveri sono manichini o pixel sugli schermi di enormi simulatori. Bazooka e mitragliatrici sono collegati a schermi piatti e le fasi della guerra vengono inscenate in un ambiente artificiale, davanti a una tribuna piena di ospiti importanti, ministri, capi di Stato e mercanti di armi.

Misha Maslennikov, nato nel 1964 a Dobroe, vicino a Mosca, vive a Odessa, in Ucraina. Ha iniziato la sua attività fotografica nel 2002 durante un viaggio nella Russia settentrionale. È solito viaggiare in luoghi difficilmente accessibili, dove trova sostegno nella collaborazione con cenobiti di monasteri, custodi di antichi templi e boscaioli. Attualmente, si concentra su progetti di fotografia documentaristica su questioni pubbliche o private.

Le sue fotografie sono state esposte a livello internazionale in musei e collezioni private. In “Le steppe del Don” racconta un mondo apparentemente lontanissimo dalla Russia epicentro di guerra che vediamo tutti i giorni in Tv. Come si legge nei testi che accompagnano la mostra, «c’è solo la terra sotto i tuoi piedi, vicina e lontana, a perdita d’occhio, e il cielo sopra la tua testa, tutto intorno a te, e tutto si mescola, ciò che sta fuori e anche dentro di te, ed è come se non ci fosse più un osservatore. E tu vuoi capire, desideri ardentemente intravederne il senso, svelare l’enigma della natura, in te stesso e in ciò che ti circonda».

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