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Alto Adige. La Asl sospende 115 sanitari no vax: si passa alle maniere forti

Le Asl passano alle maniere forti contro i sanitari no vax che si rifiutano di sottoporsi al vaccino contro il coronavirus. Sono passati quasi 100 anni e si ritorna ai metodi dello zio.

Dal 1 luglio, in Alto Adige più di 115 operatori sanitari non vaccinati non si potranno più presentare al loro posto di lavoro. Così scrive l’ANSA che ha appreso la notizia dall’Azienda sanitaria.

Concluso l’iter di verifiche l’atto di accertamento è già stato notificato agli operatori, questo significa anche che potrebbero presto restare a casa senza stipendio. Sempre l’Ansa scrive che in Alto Adige il movimento no vax è molto radicato, anche tra il personale sanitario che invece dovrebbe dare l’esempio vaccinandosi. Ora all’Asl tocca il compito di verificare se potrà demansionare gli operatori per i quali è partito l’atto di accertamento o se potrà addirittura tenerli in smart working.

In caso di esito negativo dell’accertamento la sospensione avrà effetto retroattivo, ovvero dal giorno della notifica dell’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale, con una decurtazione dallo stipendio che potrebbe diventare significativa.

Dalla Asl si sottolinea che “le collaboratrici ed i collaboratori non ancora vaccinati possono decidere di eseguire il vaccino in qualsiasi fase del procedimento, il che rende immediatamente revocate anche le sospensioni già notificate”.

Positivi al Covid anche dopo il vaccino

Intanto in Alto Adige risulta che 1.559 persone sono risultate positive anche dopo il vaccino contro il coronavirus.I casi riguardano sia persone che hanno ricevuto una dose, che quelli che ne hanno ricevute due. A riferire il dato l’assessore provinciale alla sanità, Thomas Widmann, come riporta l’Adige.

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