I grandi giornali precisano che Pier Luigi Boschi non è indagato, ma raccontano nel dettaglio l’ennesima tegola sulla famiglia del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. E anche stavolta, di mezzo, ci
sono le banche, dei conti correnti sospetti scoperti dagli inquirenti che indagano nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio dei beni del clan camorristico Mallardo. Mario Nocentini, imprenditore edile vicino al clan Mallardo, di stanza a Montevarchi, paesino in provincia di Arezzo, risulta titolare di decine di conti correnti di cui due — aperti presso la Banca del Valdarno — risultano cointestati anche a Boschi. «Oltre ai 19 arresti scattati due giorni fa che hanno portato in carcere il boss Francesco Mallardo e il cognato Antimo Liccardo, sono stati sequestrati beni per oltre 50 milioni di euro. Il gip ha negato il blocco delle proprietà di Nocentini, ma le verifiche degli investigatori proseguono proprio per ricostruire ogni passaggio di denaro e così individuare la provenienza delle somme. I Mallardo sono proprietari di un impero che spazia in diverse regioni, tra cui la Toscana. In provincia di Arezzo contano tra l’altro su una società, la Valdarno Costruzioni, e su alcune ditte che fanno parte della stessa galassia. Il ruolo di Nocentini emerge proprio da questi controlli….», scrive il Corriere della Sera.
La Procura di Napoli ha scoperto che Nocentini ha quote in nove società ed è titolare di ben 39 conti correnti. “Di questi sette, intestati alle aziende e sui quali ha la delega ad operare, risultano aperti presso Banca Etruria”. Due di questi conti, entrambi presso la Valdarno, sarebbero cointestati con papà Boschi. “Il primo, numero 604906, risulta intestato anche a Paolo Amerighi, Roberto Amerighi, Giuliano Scattolin e Pierluigi Maddii. Riguarda un investimento effettuato molti anni fa per un campeggio e secondo alcune verifiche effettuate servirebbe in particolare a pagare il mutuo ancora acceso. Boschi, avrebbero spiegato gli altri soci, fu coinvolto quando era dirigente della Coldiretti. L’altro deposito, numero 603551, è invece intestato soltanto a Nocentini e Boschi e sarebbe stato utilizzato per alcuni affari immobiliari che hanno effettuato insieme”, dettaglia ancora il Corriere della Sera.