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Amatrice. La procura indaga sui soldi degli sms mai arrivati

I soldi raccolti con la campagna di solidarietà degli sms dopo il terremoto ad Amatrice? Mai arrivati ai destinatari.

È questa la motivazione che ha spinto la Procura di Rieti, a quanto riferisce il Fatto Quotidiano, a chiedere un incontro con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, nell’ambito di un’indagine riguardante la destinazione degli oltre 33 milioni di euro raccolti con i messaggini telefonici per i terremotati del centro Italia. Fondi, sempre secondo quanto riferisce lo stesso quotidiano, che non sarebbero «mai arrivati alle popolazioni colpite dal sisma». Il giornale cita quanto ha affermato dal sindaco di Amatrice dal palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, proprio in merito alla mancata destinazione dei fondi sms di solidarietà «alle persone e a quei paesi devastati». In particolare si fa riferimento a interventi «estranei alle aree pertinenti», come, ad esempio, «una pista ciclabile in un paese delle Marche non colpito dalle scosse», una delle opere inizialmente proposte dalla Regione Marche. La risposta da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile nn si è fatta attendere: «Non è sparito nemmeno un euro di quelli donati dagli italiani a favore delle aree terremotate dell’Italia centrale attraverso il numero solidale 45500». Intanto il sindaco di Accumuli Stefano Petrucci, altra città colpita dal sisma, dichiara la sua posizione: «Lo dissi a luglio e posso ripeterlo anche ora: l’operazione sms per me è stata poco trasparente. Ha deluso la popolazione, ma dell’inchiesta non so nulla». E aggiunge: «Ricordo che l’iniziativa era nata all’indomani del sisma del 24 agosto per il nostro comune, per Amatrice e per Arquata del Tronto. È quantomeno singolare che quei fondi non siano arrivati ai comuni più colpiti, cioè Amatrice e Accumoli».

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