America’s Cup. Fra i fulmini, Luna Rossa batte New Zealand e passa al primo posto. Alinghi torna in corsa battendo Orient Express

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La tensione era palpabile e sul molo, i diversi sostenitori sventolando le loro bandiere, salutavano con entusiasmo le loro squadre in vista di alcune regate ad alta pressione. In particolare, nella regata di apertura della giornata, la sfida ha visto affrontarsi Alinghi Red Bull Racing e Orient Express Racing Team. Hanno vinto gli svizzeri chesenza vittorie al Round Robin 1, sono stati imperiosi fin dall’inizio, costruendo un enorme vantaggio e capitalizzando un errore francese che li ha visti fuori dai foil nel primo lato di bolina. Gli svizzeri non ha offerto mai offerto corsie di sorpasso o vie di ritorno all’Orient Express Racing Team riuscendo a navigare senza intoppi su sei tappe. Si tratta di una vittoria che solleva il morale e che potrebbe essere assolutamente vitale alla fine di questa regata in caso di pareggio.

L’euforico Maxime Bachelin, timoniere di Alinghi Red Bull Racing, una volta a terra, ha dichiarato: “Per noi è un ottimo modo di iniziare la settimana, abbiamo fatto abbastanza bene. A noi piacciono queste condizioni variabili e il vento forte e semplicemente abbiamo fatto quello che volevamo veramente fare. La settimana scorsa, dopo i risultatvi, eravamo piuttosto giù di morale. Ora siamo pronti a ripartire e siamo molto contenti delle prestazioni del team nella manovrabilità della barca menre la velocità sembra decisamente migliorata rispetto al passato. Siamo molto contenti” .

Per i francesi, una sconfitta amara ma lo skiper Quentin Delapierre, è comunque ottimista: “Abbiamo avuto un problema tecnico e ciò è davvero un peccato. Stavamo lottando con la barca in partenza e nella prima virata. La gara non è andata nel modo giusto ma questa è la Coppa e fa parte del gioco. Sinceramente, la fiducia è ancora altissima. Sappiamo che miglioreremo ancora durante questa settimana, e possiamo vincere tutte le gare. Dobbiamo solo rimanere molto positivi, tutto è possibile questa settimana”. Per i due team, la lotta è serrata per accedere alla seminifinale.

Intanto, Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli si sono affrontate in una sfida avvincente. A bordo della barca italiana, Jimmy Spithill e Francesco Bruni hanno dato lezione di tecnica di regata e posizionamento. I Kiwi sono stati costretti a una virata a bassa velocità che li ha condotti fuori dai foil offrendo un ottimo vantaggio a Luna Rossa che ha resistito a un nervoso attacco da parte dei suoi avversari. Il tempo non èra dei migliori e si è sfiorato il dramma nella fase finale quando un fulmine è caduto a qualche centinaio di metri davanti a Luna Rossa indirizzata verso il traguardo. Il Comitato di Regata ha assegnato la vittoria al team tricolore mentre a New Zealand è stato assegnato un DSQ per essere andata oltre il limite del campo di gara per evitare il maltempo. Abbassate le vele, entrambe le barche sono state rimorchiate al Port Vell.

Da Jimmy Spithill, skipper di Luna Rossa Prada Pirelli, parole di eleogio per il team di biker a cui ha attribuito la potenza per partire molto bene: “Tutto il merito va ai ragazzi in bici. Quell’inizio ha richiesto tutta la benzina che avevamo e che probabilmente non useremo mai. Riuscire a farlo è un vero segno di forza. Ho visto tutto il duro lavoro che hanno fatto e quando partono sono come un branco di animali selvatici. E’ spaventoso e sicuramente hanno rotto qualche bici. In merito ad oggi, è solo un’altra grande gara contro i Kiwi e non ci aspettiamo niente di meno quando affrontiamo quei ragazzi. Sfortunatamente per noi, sarà l’ultima per un po’. Vediamo cosa succederà nel resto dei round ora contro i Challenger”.

Parlando poi della pre-partenza e di come Luna Rossa ha effettuato il lancio, Peter Burling, skipper di Emirates Team New Zealand, si è preso la colpa dicendo: “Un piccolo errore da parte mia lasciarli semplicemente sedere un po’ troppo avanti. Non pensavo che sarebbero stati in grado di accelerare così bene come hanno fatto. Poi ci siamo ritrovati in una situazione davvero complicata una volta che ci hanno superato. Una volta che soffi via un foglio e non vi è attaccato il flusso, tutto diventa davvero strano e ti ritrovi con angoli strani. Comunque utto sommato eravamo abbastanza contenti di come ci siamo impostati in pre-partenza, abbiamo fatto fare loro qualcosa ma non siamo riusciti a finirlo. Eravamo contenti del modo in cui stavamo navigando in pista. Sembrava che stessimo tornando dentro di loro ma eravamo tutti a destra. Ogni volta che provavamo a fare una piccola divisione o a creare un po’ di leva a sinistra, svaniva il duro lavoro ed era difficile fare un passaggio”.

Una conclusione drammatica per un’interessante giornata. Gli svizzeri hanno gestito magnificamente la pressione e hanno guadagnato notevole slancio nella loro campagna. Gli italiani hanno impresso per sfidare i Defenders di questa edizione

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