Il clima torrido acuisce le perdite nell’ortofrutta: prodotti rovinati e lasciati sul campo
Il 2020 verrà ricordato dall’ agricoltura oristanese come un anno orribile. Le problematiche causate dal Covid 19 vengono acuite dalle bizzarrie del tempo con fenomeni estremi che si ripetono. Dopo le ondate di scirocco e le gelate primaverili che hanno compromesso agrumi, pescheti, meleti e vigneti, è ora il turno di un clima estremamente torrido.
I produttori ortofrutticoli Coldiretti del Terralbese (ma la situazione è simile in tutta la provincia di Oristano) denunciano l’ ulteriore danno subito dalle colture. Una serie di situazioni che minano il divenire delle aziende già fortemente provato da una stagione turistica limitata nei numeri. I prodotti di molte aziende agricole legate al turismo da uno stretto legame economico sono andati perduti. Le tante colture estive giunte a maturazione (seguendo il ritmo delle stagioni), causa una notevole e minore domanda di prodotto (che ha causato un importante surplus con crollo dei prezzi), sono rimaste invendute o lasciate sul campo.
Ad acuire una situazione già compromessa il caldo africano della scorsa settimana. Tante le colture che non hanno retto alle torride temperature, che talvolta, per più giorni, hanno superato i 40 gradi. La immediata conseguenza è stata che le verdure a foglia ma, anche angurie e meloni e altre produzioni sul campo sono state di fatto “bruciate“ o compromesse. Di fatto non più idonee alla vendita. Così nei magazzini si accatastano cumuli di angurie, meloni e verdure, tante rimangono sul campo.
Raffrontando il fatturato con giugno – luglio dello scorso anno – afferma Giampietro Mannai, produttore di ortive di Terralba, e Presidente di sezione Coldiretti, specializzato nella coltivazione bio di sedano – le aziende ortive hanno avuto un calo pari al 50% ! Un continuo un trend negativo. Il caldo torrido ha ora compromesso tante produzioni ormai da buttare, già vendute spesso a pochi centesimi sotto il costo di produzione.
Una campagna estiva che è iniziata male – conclude Mannai – e si sta concludendo anche peggio con un autunno che temiamo ancora negativo, causa una possibile riduzione della capacità di spesa dei consumatori in relazione anche alle difficoltà del Covid 19
Insomma ai danni sui campi si aggiunge la lunga onda nella contrazione dei consumi nelle ortive che si teme possa continuare.
Coldiretti Oristano, con il Presidente Giovanni Murru e il Direttore Emanuele Spanò, esprime preoccupazione per il momento di forte sofferenza che colpisce l’ ortofrutta oristanese, in una area come la piana di Terralba, tra le più importanti nella produzione di ortive isolane. “Continuiamo a monitorare la situazione – affermano i dirigenti Coldiretti – e la evoluzione della problematica per valutare le azioni da intraprendere”.