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Ancora scontri tra polizia e centri sociali

Nonostante il ministero degli Interni minimizzi il pericolo e mentre il governo grida al “pericolo fascista”, le violenze e le intolleranze stanno arrivando

soprattutto da sinistra, come i gravissimi fatti di questa caldissima campagna elettorale dimostrano: sono i centri sociali, gli antagonisti, insomma l’estrema sinistra, quelli che impediscono con la forza alle forze politiche non gradite di parlare e di tenere legittime manifestazioni. Niente di nuovo lo facevano anche negli anni 70 nelle lotte studentesche guai e botte a chi non manifestava con la bandiera rossa. Tanti anni sono passati ma niente è cambiato. Oggi a Pisa, come poche e prima a Livorno, dove qualche centinaio di violenti hanno improvvisato un corteo contro la presenza in città del leader della Lega Matteo Salvini. Appena l’altro ieri i centri sociali avevano devastato Torino e ferito sei agenti, e nei giorni scorsi queste scene selvagge si sono ripetute un po’ dovunque, da Napoli a Genova, da Roma a Piacenza, dove i violenti della sinistra hanno massacrato un carabiniere che era caduto. La cosa drammatica è che il Pd e i suoi alleati vanno cercando il pericolo fascista, Fiano presenta leggi per proibire di vendere i gadget con la testa del Duce, e la Boldrini ogni giorno urla allo squadrismo fascista. Però di squadrismo fascista si vede quotidianamente quello di sinistra. I teppisti rossi distruggere le nostre città e aggredire con ogni tipo di arma le forze dell’ordine. A Pisa, nelle vie del centro, ci sono stati lanci di bottiglie, di pietre, vetrine infrante, cariche della polizia, e almeno sette persone sono state fermate. Gli antagonisti indossavano caschi e brandivano bastoni. Si sta chiarendo anche l’aggressione dei centri sociali a Perugia, dove militanti di CasaPound sono stati aggrediti a bastonate mentre stavano affiggendo manifesti, come dimostrano le indagini della questura. E’ dovere di tutti abbassare i toni e gettare acqua su questi focolai prima che possa divampare un grosso incendio che rischia di diventare indomabile

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