Andrea Crisanti è stato il fulcro della puntata di Otto e Mezzo di mercoledì 20 ottobre. Il microbiologo dell’Università di Padova è ormai a tutti gli effetti un punto di riferimento, soprattutto per l’onestà intellettuale con cui analizza la situazione epidemiologica e prende posizioni anche scomode sul Green Pass. Guardando a quanto sta accadendo nel Regno Unito, dove si sta registrando un forte aumento di contagi e ricoveri, Crisanti ha dichiarato che “sicuramente la partita si gioca sulla terza dose”.
L’Italia si trova però in una situazione privilegiata, la gente non ha problemi a vaccinarsi: “Abbiamo la possibilità di vedere cosa succede man mano che la protezione vaccinale diminuisce. Io allarmista? No, dico solo che se seguiamo la strada del Regno Unito ci troviamo come loro”. Anche se il governo presieduto da Mario Draghi ha scelto una strada fatta di Green Pass, mascherine e distanziamento: tutte cose che nel Regno Unito non esistono. “Sconsiglio di togliere le mascherine al chiuso, danno un livello di protezione contro l’infezione elevatissimo”, ha sottolineato Crisanti
Il quale è poi tornato sul tema del Green Pass: “È una misura per indurre le persone a vaccinarsi, purtroppo dura un anno ma sappiamo che dopo sei mesi la protezione diminuisce drammaticamente. Tantissime persone che hanno fatto la vaccinazione più di sei mesi fa si infettano, bisogna dire le cose come stanno. Un richiamo di vaccino ogni anno? Potrebbe essere, forse anche meno di un anno, noi siamo ancora in una fase in cui stiamo imparando a capire quanto i vaccini proteggono. Poi ci saranno vaccini di seconda e terza generazione che proteggeranno di più, si stanno affacciando anche nuovi farmaci: dobbiamo arrivare a una situazione simile all’influenza”.