L’Azienda Ospedaliera Unica Brotzu sta procedendo alla selezione esterna per Direttore di Struttura complessa, e alla selezione interna per il conferimento di incarichi dirigenziali di altissimo livello. Sarebbe tutto giusto se non fosse stato deciso con una celerità sospetta dal Direttore Generale Graziella Pintus, che ha preannunciato le dimissioni dalla carica in data 31 dicembre”.
Lo dichiarano Michele Cossa, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi e Alfonso Marras, consiglieri regionali dei Riformatori, che hanno presentato un’interrogazione urgente alla Giunta Regionale. “L’intero sistema sanitario sardo – spiegano gli esponenti dei Riformatori – da tempo vive un periodo di profondo deficit organizzativo e di personale. E la riforma sanitaria proposta dalla Giunta Pigliaru non ha fatto altro che rendere più critica questa situazione”.
“La lunga gestione commissariale, sotto la guida della stessa dottoressa Pintus, accorpando tre ospedali cagliaritani in un’unica Azienda ospedaliera, il Brotzu, ha portato ad una serie di ritardi nella copertura di posti di dirigente medico”, sottolineano. Una nascita contrassegnata da non pochi ostacoli, considerando che sull’atto di accorpamento – dichiarano Cossa, Crisponi, Marras e Dedoni – pende un pronunciamento della magistratura e che proprio per questo si chiede prudenza nella nomina di figure dirigenziali così importanti”.
Non solo: “con le dimissioni dellla dottoressa Pintus – proseguono – si verificherebbe lo strano caso di nomine destinate a orientare il futuro dell’Azienda per almeno un decennio sotto la responsabilità del prossimo Direttore Generale, che si troverà a operare con Dirigenti scelti da chi fra poco tempo non risponderà in alcun modo, anche se fossero totalmente sbagliate”.
Per questo gli esponenti dei Riformatori chiedono alla Giunta e all’Assessore competente Arru di intervenire urgentemente. “Perchè – concludono – riteniamo opportuno che la Regione debba evitare che una figura dimissionaria non proceda a nominare un così elevato numero di Dirigenti importanti, che impatteranno sulla Pubblica Amministrazione e sulla salute dei sardi, senza doverne rispondere”.