CAGLIARI POST

Approda al MAB la mostra “Il Popolo di Bronzo”: uno sguardo sulla civiltà nuragica

Sant’Antioco. Uno sguardo sulla Sardegna nuragica attraverso la riproduzione in dimensioni originali di armi, abiti, accessori e utensili usati dalle donne e dagli uomini nell’epoca dei nuraghi. Il MAB – Museo Archeologica Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, ospita la mostra Il Popolo di Bronzo, a cura di Angela Demontis: una esposizione itinerante che per la prima volta approda nel territorio del Sulcis. Promossa dal Comune di Sant’Antioco e realizzata su gentile concessione della Città Metropolitana di Cagliari, la mostra sarà visitabile dal 19 dicembre al 6 gennaio prossimi, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. L’inaugurazione è in programma mercoledì 19 dicembre alle 12.00, alla presenza della Curatrice Angela Demontis e di una rappresentanza delle scuole cittadine di ogni ordine e grado.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si tratta di una mostra didattica adatta a tutte le fasce di età e dedicata alla riproduzione di armi, abiti, accessori e utensili usati dalle donne e dagli uomini della Sardegna nuragica. I modelli, realizzati sulla base dell’osservazione dei bronzetti iniziata col libro “Il Popolo di Bronzo” (di Angela Demontis, 2005), consentono di immergersi negli usi e costumi della tradizione nuragica attraverso l’osservazione diretta delle possibili “mode”, dei materiali e delle tecniche di realizzazione impiegate nell’antichità. Gli oggetti, creati dalle sapienti mani della curatrice della mostra, saranno accompagnati da supporti didattici completi di immagini e testi in italiano, sardo e inglese. «Un evento cui teniamo molto – spiega l’Assessore alla Cultura Rosalba Cossu – che si aggiunge alla serie di manifestazione di matrice culturale organizzate nel corso del 2018 all’interno degli spazi del nostro museo cittadino. Gli studenti saranno i primi fruitori di questo patrimonio, ma auspico che a visitare questa speciale mostra siano tutti i cittadini, perché consente di toccare quasi con mano la realtà di una civiltà particolarmente lontana nel tempo».

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