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Approvato regolamento per il bonus idrico a favore delle famiglie disagiate

Il Comitato istituzionale d’Ambito dell’Egas, ente di governo dell’acqua in Sardegna, ha approvato il regolamento di attuazione delle agevolazioni per le famiglie disagiate che non riescono a pagare le bollette.
Il regolamento è stato approvato dal comitato dei sindaci, presenti Guido Tendas di Oristano, Antonio Succu di Macomer, Giuseppe Ciccolini di Bitti e il vicesindaco di San Teodoro Alberto Melinu. Disciplina la concessione di agevolazioni economiche sotto forma di rimborsi tariffari alle utenze deboli.  Il Comitato dell’Egas nell’agosto scorso aveva approvato le linee guida ma era necessario un documento attuativo dello stesso, che l’ente ha approvato ieri mattina, dopo aver sentito Abbanoa. Era necessario disciplinare le modalità  di presentazione delle istanze e i calcoli su cui riconoscerli. A disposizione dei Comuni della Sardegna per le agevolazioni ci sono circa 2,5 milioni di euro da ripartire a titolari di utenze idriche a uso domestico residente con particolari requisiti: un reddito Isee inferiore alla soglia predefinita dal servizio sociale del Comune di riferimento (famiglie con disagio economico con Isee inferiore a 5mila euro per almeno 2 anni), fatture Abbanoa pagate o non pagate per consumi fra il 2012 e il 2015 ed eventuali altri requisiti aggiuntivi previsti dall’amministrazione comunale di residenza.
Le richieste di agevolazione dovranno essere presentate dai Comuni all’Egas entro il 31 marzo prossimo. Gli elenchi dei beneficiari dovranno essere inviati dagli enti locali ad Abbanoa entro il 30 giugno. Il credito per il cliente, previsto in un documento contabile emesso da Abbanoa, sara’ proporzionale al numero di componenti il nucleo familiare.
Nicola Sanna che ha presieduto il comitato ha affermato:”Diamo così attuazione a un regolamento molto atteso dai Comuni e dai loro cittadini in modo particolare da quelli che possiamo considerare deboli e bisognosi che, in questo frangente economico caratterizzato da una forte assenza di lavoro e reddito, versano in condizione di povertà estrema».

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