Assunta al nono mese di gravidanza: "Perché non aspettarla qualche mese se penso che investire su di lei sia la strada giusta?”

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Succede in Italia nell’anno di grazia 2017, Martina Camuffo, 36 anni, tra dieci giorni diventerà mamma per la seconda volta e udite udite, ha firmato un contratto di lavoro con il suo pancione al nono mese di gravidanza. Assunta da due uomini, Samuele Schiavon e Stefano Serena, titolari di The creative way, un’azienda di web design e web developement in espansione. Samuele e Stefano volevano proprio lei e sono disposti ad aspettarla cinque mesi, il tempo della maternità.
In un mondo del lavoro difficile per tutti ancor più per le donne che tra dimissioni in bianco e domande inquisitorie: “Ha figli? Ne desidera? E’sposata fidanzata o cosa?” Come se avere il dono della procreazione fosse un problema, dimenticando che non esisterebbero senza in nostro ‘dono’.
Il colloquio è stato fatto due mesi fa, quando Martina era incinta di sette mesi. “Appena Samuele mi ha chiamato l’ho avvisato subito della novità – dice Martina – gli ho detto che ero incinta di sette mesi e che avrei partorito a breve. La loro proposta era molto interessante e io ero felicissima che mi avessero contattato ma immaginavo che l’opportunità sarebbe sfumata. Ci siamo incontrati, abbiamo scambiato qualche idea. E alla fine mi ha detto che era sua intenzione offrirmi un contratto. Quasi non ci credevo”.
I titolari, non hanno avuto dubbi: “A noi interessava l’obiettivo, a prescindere dalla situazione personale di Martina, volevamo lei per le sue competenze e capacità. Ha lavorato per un’azienda importante sul fronte commerciale, l’abbiamo vista all’opera, sappiamo come si muove. Le auguriamo il meglio per la sua vita personale e la aspettiamo prima possibile”.
La storia nasce anche da una riflessione di uno dei due titolari legata a esperienze personali. “Ho vissuto e capito le difficoltà di mia moglie – dice Schiavon -: aveva un tempo determinato e quando ha comunicato che aspettava un bambino è stata lasciata a casa. Sul piano lavorativo la maternità è quasi una condanna. Assurdo. E in ogni caso non volevo essere io a tenere comportamenti di questo tipo. Specialmente con Martina. Di fronte al valore della persona non ho avuto dubbi. Perché non aspettarla qualche mese se penso che investire su di lei sia la strada giusta?”.
E così ha fatto, assunta e subito in maternità perché l’accordo è che inizi a lavorare tra cinque mesi.  Questa storia dovrebbe essere la norma invece è una piacevole novità.

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Stefania Cossu

Caporedattrice
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