Atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. In calo del 16,4% nei primi 9 mesi del 2022

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Sono 460 gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali registrati nei primi nove mesi del 2022, secondo il report elaborato dall’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale, con un trend in diminuzione del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, durante il quale gli episodi sono stati pari a 550. 

Dall’analisi dell’articolato report emerge che, tra i 460 episodi, 97 sono riconducibili a dinamiche di natura privata (21,1%), 52 a questioni politiche (11,3%), 49 a tensioni sociali (10,7%), 38 a criminalità comune (8,3%) ed 1 alla criminalità organizzata (0,2%). In 223 casi (48,5%) sono ancora in corso le indagini per accertarne la riconducibilità. 

Dal punto di vista geografico la Campania è la regione maggiormente interessata dal fenomeno, con un totale di 60 minacce registrate, seguita dalla Lombardia con 55, e dalla Sicilia con 53.

Tra le province italiane, la parte più consistente degli episodi di atti intimidatori è avvenuta a Napoli – 26 nei primi nove mesi nel 2022 rispetto ai 29 nello stesso periodo del 2021 – seguita da Crotone e Torino.

Il focus sulle vittime evidenzia come la maggior parte degli eventi abbiamo riguardato sindaci, consiglieri e assessori comunali.

Dal report emerge, inoltre, una diminuzione del 28% delle minacce attuate sul web o sui social network – dai 107 casi nel 2021 si passa ai 77 del 2022 – e un decremento del 25,2% degli atti intimidatori realizzati con l’invio di missive. 

Il report è disponibile online su questo sito.

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