Vaccinate per il loro paese d’origine, ma non per il nostro: è quanto succede a migliaia di badanti, soprattutto dell’est Europa, immunizzate con lo Sputnik, il vaccino russo che non è riconosciuto, per motivi di geopolitica, da nessuna agenzia del farmaco. «Dal 15 ottobre queste assistenti familiari si troveranno in una situazione difficile: non possono avere il Green pass, quindi non possono lavorare a meno di fare continuamente tamponi, ma a spese di chi? Sarà il caos.
A livello nazionale mancano ancora delle indicazioni certe su come gestire la situazione dei lavoratori vaccinati con lo Sputnik: si parla di certificato verde temporaneo o della somministrazione di un’altra dose eterologa con Pfizer o Moderna, ma il tempo ormai è agli sgoccioli.
Col rischio, nella seconda ipotesi, che dovranno essere gli anziani ad assistere i loro assistenti sballati da troppe dosi