Soddisfazione tra gli architetti sardi per il riconoscimento della laurea in architettura (vecchio ordinamento) come titolo valido per partecipare al concorso indetto il 18 novembre scorso dalla Regione Sardegna per il reclutamento di 44 funzionari tecnici ingegneri e che prevede la stesura di una lista da cui attingere nei prossimi 3 anni.
Inizialmente la selezione escludeva gli architetti che «per formazione universitaria e attività lavorativa, si occupano quotidianamente di queste discipline» sottolinea la presidente della Federazione degli Ordini degli Architetti PPC della Sardegna, Teresa De Montis. Con una nota inviata agli uffici competenti il giorno seguente la pubblicazione del bando, De Montisaveva stigmatizzato l’assenza dell’equiparazione dei titoli di studio, così come previsto dal decreto ministeriale del 9 luglio 2009 e chiesto che venisse rettificato il bando di concorso.
La risposta è giunta oggi (23 novembre) e gli uffici, pur non modificando i documenti della selezione, hanno assicurato, pubblicando un avviso, che si è provveduto a correggere l’accesso alla piattaforma di iscrizione: «Siamo felici che le nostre richieste siano state accolte così come prevede la legge. Lo ribadiamo in tutte le sedi possibili, sarebbe cieca un’istituzione che si priva della possibilità di giovarsi di tutte le competenze e conoscenze indispensabili per uno sviluppo strategico del nostro territorio. Da anni ormai, e per fortuna, si parla di interdisciplinarità, della necessità di un approccio ambientalistico/paesaggistico alla riqualificazione del nostro territorio e del contributo che gli architetti possono offrire». In relazione alla preparazione ai concorsi aperti grazie allo sblocco delle assunzioni, la Federazione sta mettendo a punto una serie di corsi di preparazione e accompagnamento aperti agli iscritti per il periodo che va da gennaio a marzo con la partecipazione, tra i docenti anche di formatori, avvocati, amministrativisti e accademici.