Tragico disastro in Libano. Due potenti esplosioni hanno devastato il porto di Beirut, travolgendo nell’onda d’urto persone, veicoli ed edifici. Il bilancio provvisorio comunicato dal ministro della Salute, Hassan Hamad, parla di almeno 50 morti e 2.750 feriti. E si diffonde il timore per la nube tossica provocata dall’incendio di sostanze chimiche. Come riportato da Rainews, tra i feriti c’è un militare del contingente italiano dell’Unifil, in modo non grave; altri sono sotto osservazione perché in stato di choc. I danni provocati dalle deflagrazioni sono ingenti. Diverse persone sono intrappolate sotto le macerie degli edifici distrutti dalle esplosioni. Secondo quanto reso noto da una fonte della sicurezza, le deflagrazioni sarebbero scaturite da “un carico di nitrato di sodio” sequestrato un anno fa e tenuto nel magazzino. Il nitrato di sodio viene usato in composti esplosivi. L’onda d’urto ha investito un’estesa area della città, danneggiando diversi edifici e provocando il panico tra la gente. Gli ospedali della capitale sono al collasso. La Croce Rossa Libanese ha rivolto un appello urgente per chiedere sangue, “tutti i tipi di sangue”. Sono stati attivati centri di raccolta in tutto il Paese.
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