

Benessere, Lavoro e Famiglia: le implicazioni della perdita di lavoro negli ultra 45enni e la necessità di Innovare con il supporto del Terzo Settore. Le considerazioni di Tiziana Mori
Su Facebook un lungo ed esaustivo commento di Tiziana Mori, sulla povertà da lavoro, che allega per approfondire dati diversificati e bibliografia.
Circa l’11,8% dei lavoratori italiani sono poveri e quello italiano è il dato più marcato degli Stati europei (dove, mediamente, i lavoratori poveri sono circa il 9,2%)-fonte Eurostat.
Così l’incipit, prosegue la Mori sottolineando che come “evidenziano gli studi ed ormai è chiaro a tutti, il Covid-19 ha peggiorato la situazione di coloro che, già prima della pandemia, vivevano in condizioni di vulnerabilità (per esempio, i lavoratori atipici o irregolari, che a causa della pandemia hanno visto ridursi o azzerarsi il reddito da lavoro)”.
Evidenzia Tiziana Mori, che in letteratura si parli ormai di un nuovo ‘paradigma’ ove, “allo stato attuale, sono gli stessi lavoratori e le loro famiglie, e quindi non solo i disoccupati e gli inattivi, ad essere poveri: il lavoro non protegge più sufficientemente dai rischi sociali”.
Questo richiede, a tutti i livelli di Governo, una chiara transizione verso un nuovo modello nei confronti anche dei ‘poveri DA lavoro’.
Dagli studi che la Mori ha analizzato anche durante l’incarico assessoriale al Comune di Monserrato, nonché come ricercatrice, vi è un gap nella fascia di età dai 45 anni in su, molti dei quali
si stanno formando e ‘riqualificando’, ma mi chiedo: quanti datori di lavoro sono pronti ad ‘investire’ sui 45enni o anche più grandi di età?
Si tratta di famiglie con figli a carico che di botto si ritrovano come monoreddito, con mutui e spese che diminuiscono la qualità della vita e i servizi, a cui prima avevano accesso.
Tra le categorie di lavoratori ad essere più colpiti dal fenomeno sono gli autonomi, i lavoratori temporanei, i part-time e le famiglie con figli minori, questo a conferma del fatto che la componente “familiare” gioca un ruolo cruciale nel determinare i tassi di povertà lavorativa.
Tiziana Mori sulla base del principio di co-programmazione e co-progettazione chiede al Governo di poterli impiegare attraverso sgravi e proposte per inserirli con supporto del Ministero del lavoro e politiche sociali, come avviene per le Imprese.
