La canzone dell’indimenticata cantautrice sarda Maria Carta, reinterpretata dal duo composto dalla storica voce dei Tazenda e dall’arpista italo-elvetico, ha l’energia e l’allegria di una danza carica di speranza e di visioni legate ad un mondo futuristico.
Un ballo in lingua sarda ritmato e forsennato, capace di portare la mente lontano dal corpo e diventare quasi un atto meditativo, con cui le piccolezze terrene perdono significato e si fortifica la coscienza. Musicalmente un incedere quasi “progressive” che porta a un finale travolgente.
Il singolo è estratto dall’album “(IN) CANTO RITUALE – Omaggio a Maria Carta”, in arrivo il 27 marzo 2020, in cui il duo ha cercato di tenere una linea sonora personale, innovando, seppur mantenendo la matrice identitaria e tradizionale. Il tentativo è quello di far coesistere diverse tradizioni culturali così distanti geograficamente, ma così vicine nello spirito etnico.