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Bruxelles strapaga Ankara per frenare l’invasione dei migranti

La Turchia aiuterà l’Unione europea a gestire il flusso di immigrati. In cambio incasserà pesanti fondi economici e l’accelerazione dei negoziati sull’adesione.

Nella bozza di conclusioni del summit di Bruxelles, Ankara mette così a segno un mezzo punto sulla partita dei soldi per i rifugiati. I 3 miliardi di fondi aggiuntivi sono, infatti,“iniziali”. Il ché lascia intendere che potrebbero seguire altre somme pur sempre condizionate al “bisogno e alla natura del finanziamento”. “Saranno, dunque, riviste alla luce dello sviluppo della situazione”.

L’ultima bozza delle conclusioni del vertice tra l’Unione europea e la Turchia conferma la strada imboccata dall’Unione europea e da Ankara nel summit del 15 ottobre scorso: sostegno economico e accelerazione del processo di adesione in cambio di un freno all’ondata di richiedenti asilo verso l’Europa. “Entrambe le parti, come concordato e con effetto immediato – si legge nella bozza – rafforzeranno la loro collaborazione sui migranti che non necessitano di protezione internazionale, evitando i viaggi in Turchia e Ue, assicurando l’applicazione dei piani di riamissione bilaterale stabiliti e rimandando velocemente i migranti che non necessitano di protezione internazionale nei loro Paesi di origine”. In cambio, la Turchia otterrà 3 miliardi di euro in aiuti iniziali per gestire i rifugiati sul territorio. Proprio sui soldi c’è stato un duro negoziato, perché la Turchia chiedeva tre miliardi l’anno, mentre l’Ue proponeva di stanziarne solo tre e su base biennale. Alla fine si è trovato un compromesso sulla bozza scrivendo una formulazione la più neutra possibile che non fissa né modalità né tempi dell’erogazione ma lascia aperta l’ipotesi di ulteriori somme.

Sul fronte del processo di adesione all’Unione europea di Ankara, che è candidata dal 1999 e che negozia l’accesso dal 2005, nelle conclusioni si afferma che entrambe le parti accolgono favorevolmente “l’annuncio di tenere la Conferenza intergovernativa il 14 dicembre 2015 per l’apertura del capitolo 17”, quello che riguarda le questioni economiche e monetarie, e sottolineano “l’impegno della Commissione europea a completare, nel primo trimestre del 2016, i lavori preparatori per l’apertura di una serie di capitoli”, nel rispetto della posizione degli Stati membri. Grecia e Cipro in particolare hanno insistito per non perdere il diritto di veto sulla riunificazione dell’isola di Cipro, la cui parte Nord è occupata dalla Turchia.

Fonte: www.ilgiornale.it

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