Il forte maestrale non ha scoraggiato il pubblico di Cabras che ha affollato numeroso la platea della seconda giornata dell’Isola dei Giganti – Festival Internazionale dell’Archeologia, illuminata dalle riflessioni di Paolo Mieli, saggista ed esperto di storia, e Marcello Veneziani, scrittore italiano che ha dedicato all’Italia molte sue opere, in un dialogo a tre con il presidente della Fondazione Anthony Muroni.
I tre giornalisti, prendendo spunto dal passato e dall’archeologia, hanno analizzato il tempo presente alla luce degli ultimi accadimenti, comprese le guerre in Ucraina e Medio Oriente, con un occhio sempre vigile sulla storia e i suoi insegnamenti. L’ex direttore de Il Corriere della Sera ha mostrato ottimismo e ha evidenziato come “dopo le fasi caratterizzate da guerre e pandemie, arriva sempre un tempo di pace e floridità, quindi non c’è ragione di preoccuparsi”. Marcello Veneziani, dal suo canto, ha evidenziato l’inquietudine di una società sempre più chiusa su sé stessa, una scontentezza che caratterizza l’Occidente e che crea individui sempre più soli e senza il senso di comunità”. Eppure per entrambi c’è comunque una speranza: il fatto che ci siano ancora tante persone, e il festival partecipato dell’archeologia lo dimostra, “che abbiano voglia di ascoltare, di capire e di riflettere”.
La serata è stata aperta dai saluti del sindaco di Cabras, Andrea Abis, che ha sottolineato come “L’Estate di Mont’e Prama, con i suoi appuntamenti, rappresenti l’inizio di una lunga stagione di eventi che si concluderà a metà settembre”, della Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari e Oristano, Monica Stochino, che haevidenziato la mole di attività portate avanti nell’ultimo anno, tra le quali spiccano senza dubbio il restauro dei frammenti a Cabras e Cagliari e la nuova stagione di scavi, sempre caratterizzate “da un rapporto di fiducia reciproca, lealtà e collaborazione”, e del Presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni, che ha posto l’accento sulla forza della rete, “un lavoro di squadra che vede impegnati tutti, Ministero, Regione, amministrazioni comunali e ogni persona che a vario livello è impegnata con entusiasmo a valorizzare il grande patrimonio storico e archeologico della penisola del Sinis”.
La conferenza sul restauro Mont’e Prama è stata aperta dall’intervento appassionato di Nadia Canu (Archeologa, Funzionario SABAP per le Provv. di SS e NU) che ha mostrato anche il lavoro Roberto Nardi (Fondatore del Centro di Conservazione Archeologica di Roma), uno dei protagonisti, insieme ad Antonietta Boninu, della “grande operazione culturale” svolta dal 2005 al 2011 nel Centro di Restauro di Li Punti a Sassari: “Un restauro che ha riguardato 5178 frammenti, che ha permesso di restituire alla Sardegna e al mondo ben 44 statue, oggi esposte tra il Museo Marongiu di Cabras e il Museo Archeologico di Cagliari”.
Maura Vargiu (Archeologa, Funzionario SABAP per l’Area Metropolitana di Cagliari e le Provv. di OR e SU), Gianfranca Salis, (Archeologa, Funzionario SABAP per l’Area Metropolitana di Cagliari e le Provv. di OR e SU) e Georgia Toreno (Restauratrice, Funzionario SABAP per l’Area Metropolitana di Cagliari e le Provv. di OR e SU) hanno illustrato al pubblico le numerose fasi della nuova attività di restauro dei frammenti ritrovati nel sito di Mont’e Prama che, come accadeva esattamente 20 anni fa a Li Punti, è un restauro aperto, nel senso che chiunque può venire a vedere come vengono trattati i reperti che in un futuro prossimo andranno ad incrementare la famiglia dei Giganti.
La seconda giornata ha visto la presenza sul palco di Sean Hemingway, Curatore presso il Metropolitan Museum of Art di New York, che ha illustrato le collezioni attualmente presenti nel museo dedicate al Mediterraneo antico, quello stesso museo che ha ospitato nel 2023 il Pugilatore “Manneddu”, un’occasione d’eccezione per far conoscere oltreatlantico il sito archeologico della penisola del Sinis in Sardegna. Ambra Pintore, che ha presentato la serata, ha infine dialogato con Massimo Cultraro, Dirigente di Ricerca CNR-ISPC e Professore di Preistoria e Archeologia Egea – UNIPA, sull’idea del Mediterraneo e sulle civiltà che nei millenni hanno frequentato il Mare Nostrum e che, attraverso i traffici fluviali, hanno poi dato linfa a moltissimi popoli europei.