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Cagliari. Archiviata l'accusa di peculato per quattro esponenti del Pd, Espa, Cucca, Secci e Sanna escono dall'inchiesta

Dall’indagine-bis sui fondi ai gruppi, scompaiono quattro nomi, tutti del Pd,  sono riusciti a dimostrare di non aver speso impropriamente i fondi del gruppo politico. Il gip Giovanni Massidda ha accolto la richiesta del pm Enrico Lussu per quattro indagati e ne ha disposto l’archiviazione dall’accusa di peculato. Si tratta degli ex consiglieri regionali della Margherita (oggi Pd) Eliseo Secci, Marco Espa, Francesco Sanna e Giuseppe Luigi Salvatore Cucca. L’inchiesta risale agli 2004-2009, sono stati contestati un diverso l’utilizzo di fondi destinati al gruppo, precisamente per Secci la cifra contestata era di 5000 euro, per Sanna oltre 45 mila euro, per Cucca quasi 20 mila euro, per Espa 13mila euro. I politici hanno però potuto spiegare le modalità di utilizzo delle cifre contestate e la polizia giudiziaria ne ha trovato i riscontri, da qui la  giusta richiesta di archiviazione.

Ma nella politica sarda l’aria non è ancora del tutto pulita, per 46 consiglieri ed ex consiglieri regionali si profila infatti la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di peculato aggravato, la stessa che ha già condotto a sei condanne e tre patteggiamenti. L’accusa di peculato scatta automaticamente, perché la legge e una serie di pronunciamenti della Corte di Cassazione stabiliscono che l’impiego di ogni euro pubblico dev’essere giustificato in modo precisione. Durante l’inchiesta svolta dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria, sono stati esaminati tabulati di carte di credito, bancomat, conti correnti, conti dei gruppi consiliari.  La maggior parte degli onorevoli ha sostenuto di non aver rendicontato le spese perché la presidenza del consiglio regionale non richiedeva i giustificativi, ciò vuol dire che una parte dei consiglieri della tredicesima e quattordicesima legislatura si trova nei guai giudiziari indipendentemente dalla destinazione dei soldi spesi e contestati.

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