Cagliari. Sono stati presentati dal Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, dall’Assessora all’Istruzione e alle Politiche Giovanili, Marina Adamo, e dalla Dirigente del Settore Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili, Manuela Atzeni, nel corso di una conferenza stampa tenutasi alla Mediateca del Mediterraneo, i quattordici progetti educativi già avviati e uno in procinto di partire, messi in campo da diverse realtà della comunità educante cittadina e rivolti a minori, giovani e famiglie, nell’ambito del progetto di concessione di “Contribuzioni a favore delle autonomie scolastiche, delle scuole paritarie e degli asili nido per la realizzazione di progetti finalizzati a fornire un’educazione equa, inclusiva e opportuna di apprendimento per tutti”, finanziato con i fondi del PON Metro 2014-2020 e rafforzato dalle risorse supplementari REACT-EU in risposta alla pandemia da Covid-19. Un’iniziativa del valore complessivo di oltre un milione di euro, che coinvolge 3.880 minori, di cui 785 in condizioni di difficoltà o svantaggio.
“Il progetto – afferma il Sindaco Paolo Truzzu – si inserisce all’interno di un quadro composito di interventi messi in atto dal Comune di Cagliari per rispondere ai bisogni generati dalla pandemia da Covid-19, che ha interessato in maniera particolare i segmenti più fragili della comunità e del territorio, nello specifico i giovani, i minori e le loro famiglie. L’insorgere di un crescente senso di disagio diffuso tra le generazioni più giovani, correlato a fenomeni di perdita di apprendimento e socialità, incremento dell’abbandono scolastico e della depressione giovanile, ci ha spinto a porre in essere un programma di contribuzione straordinaria a favore delle autonomie scolastiche che consente di finanziare progetti innovativi, capaci di arricchire e integrare l’offerta formativa tradizionalmente erogata. L’obiettivo è quello di potenziare le competenze dei giovani e realizzare azioni per contrastare differenti forme di marginalità, disagio ed esclusione sociale, a partire dalla promozione di un’educazione più equa e inclusiva, in grado di offrire opportunità di apprendimento per tutti i segmenti della comunità e in particolare per quelli più svantaggiati. Grazie alle risorse supplementari del REACT EU, che amplia le misure di risposta dell’emergenza sanitaria, si è potuto pianificare e avviare l’intervento, coinvolgendo un numero cospicuo di realtà educative del territorio cittadino”.
Con lo scopo di raggiungere il numero più alto possibile di target destinatari, l’Amministrazione ha scelto quindi di coinvolgere i principali attori della comunità educante, le scuole e i servizi educativi per l’infanzia, con la massima apertura. La proposta è stata recepita da 5 autonomie scolastiche pubbliche, 5 asili nido, 4 autonomie scolastiche paritarie e un asilo nido paritario. I finanziamenti sono stati erogati per l’attivazione di attività innovative in campo educativo e formativo, riferite alle fasce di età giovani, che frequentano i cicli prescolari, i primi gradi di istruzione, primaria e secondaria di primo grado ed i centri di formazione per adulti.
Molteplici le tematiche abbracciate dai percorsi attivati, per i quali le iscrizioni sono gratuite e aperte a tutti, fino a esaurimento dei posti. Approccio formativo di tipo inclusivo, laboratoriale, partecipato ed esperienziale per attività che spaziano dall’arte allo sport, dalla scienza alle lingue, passando per la musica, la riscoperta e il contatto con la natura, con l’obiettivo di stimolare curiosità, spirito critico, creatività e cooperazione in ambienti di apprendimento sicuri, nonviolenti e inclusivi.
“Aver potuto sostenere economicamente i progetti più innovativi della nostra comunità educante ci gratifica enormemente perché l’arricchimento dell’offerta formativa porterà importanti ricadute positive per la crescita dei bambini e delle bambine più fragili – afferma l’Assessora Marina Adamo – e qualifica fortemente il ruolo dell’assessorato nelle sue competenze sulla scuola e quindi sulla vita dei nostri cittadini fini dai primi anni della vita. Inoltre, la consapevolezza di aver stretto relazioni ancora più strette e costruttive con tutte le scuole che hanno partecipato all’avviso pubblico e hanno avviato i progetti, ci porta a pensare di essere nella giusta direzione e sarà di stimolo a proseguire il percorso avviato”.
Particolare soddisfazione è stata espressa anche dei dirigenti scolastici presenti alla conferenza stampa, che hanno rimarcato la lungimiranza, il proficuo dialogo, lo spirito collaborativo del progetto e la capacità dell’amministrazione cittadina di comprendere le necessità delle autonomie scolastiche e di sostenere le stesse nel percorso di valorizzazione del potenziale delle scuole. “Il progetto – afferma Alessandra Cocco, Dirigente della Direzione Didattica Giovanni Lilliu – è stato capace di creare passioni, di fare vivere gli spazi scolastici in maniera inusuale, nonché di fornire nuovi e apprezzati servizi in orario extrascolastico alle famiglie della città. È stato inoltre creato un notevole bagaglio di competenze di co-progettazione che potranno consentire alle autonomie scolastiche di essere sempre più competitive in futuro. Dietro i numeri di successo del progetto ci sono le persone e lavorare sulle persone ci aiuta a costruire una comunità migliore”.
Sulla stessa linea d’onda Giuseppe Ennas, dirigente scolastico del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA1 Cagliari), una realtà con ben 46 sedi territoriali distribuite in 35 differenti comuni, di cui 6 nella Città di Cagliari e 27 nella Città Metropolitana, comprese due sedi carcerarie, quella di Uta e quella del carcere minorile di Quartucciu, che lavora anche con il Centro di Salute Mentale e si occupa inoltre dell’alfabetizzazione degli stranieri. Secondo Ennas “L’obiettivo dell’inclusione e dell’integrazione che si è posto l’amministrazione cittadina è una delle missioni più alte e nobili che si possano perseguire. L’amministrazione, come il nostro Ente, con questo progetto ha ricercato il benessere delle persone, il fatto che esse possano sentirsi tutte parte di una comunità. Bisogna dare atto all’amministrazione che ha compreso e interpretato con lungimiranza tutto questo”.