Cagliari. Dal 15 al 30 giugno si svolge nelle sale del Castello San Michele di Cagliari, l’Esposizione collettiva di fotografia dei corsiannuali della Scuola d’Arte Fotografica dello studio Fine Art, tenuti da Michelangelo Sardo, organizzata con la collaborazione del Consorzio Camù
In mostra una serie di opere fotografiche di Andrea Aversano, Rita Bacchiddu, Letizia Bruni, Alessandro Carrus, Maria Luisa Ciccu, Roberto Mulas, Silvania Piras, Dino Pistillo e Simone Porrà.
Ogni artista presenta un progetto individuale, realizzato in piena libertà formale e espressiva, attraverso il quale ci conduce lungo la propria ricerca, indagando ora percorsi inattesi, ora i piani più classici del linguaggio fotografico; la maggiore parte degli allievi ha voluto seguire il canovaccio minimo di un comune denominatore piegato lungo i percorsi del sogno, della memoria, della condizione umana in una lettura intimista ma non mancano forme di espressione più leggere.
I lavori sono maggiormente improntati al linguaggio del bianco e nero, che continua ad apparire indifferente alle insidie delle ultime tecnologie, con escursioni nell’indagine del linguaggio meno scontato del colore nel controllo completo della luce, dalla figura allo still life al paesaggio; le opere in esposizione sono realizzate nella conoscenza della evoluzione del linguaggio in questo campo e spaziano sui temi classici della fotografia.
La libertà di linguaggio che caratterizza la presente collettiva permette ai singoli artisti di esprimere diverse tecniche e linguaggi nell’uso consapevole dei mezzi propri e consolidati dell’espressione fotografica. I progetti sono concepiti personalmente e ognuno rispecchia il percorso e la personalità di ogni artista. La comunicazione, ambito naturale del linguaggio fotografico (che mantiene comunque una dimensione propria e colta), sembra oggi costituita esclusivamente di immagine ma nel contempo sembra essersi di questa disinteressata. L’immagine proposta oggi è in apparenza facile, immediata, alla portata di tutti: gli ultimi apparecchi sembrano quasi saper guardare e scattare autonomamente; è qui che la scuola indica una strada per distinguere il linguaggio specifico della fotografia, in cui l’espressione traspaia forte e intenzionale nella faticosa e selettiva ricerca di un linguaggio quanto mai alto e essenziale, senza per questo rimanere prigioniero di forme classiche o criptiche e per essere pienamente fruibile nella sua austerità e, allo stesso modo, novità e leggerezza.
La mostra è visitabile secondo i seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. Chiuso il lunedì.