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Cagliari. Cordoglio in ateneo per la scomparsa di Giovanni Carbonara

Contributo a cura di Caterina Giannattasio, Donatella Rita Fiorino e Valentina Pintus
Cattedra di Restauro della Scuola di architettura e della Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio dell’Università di Cagliari

Il prossimo 31 maggio il professore avrebbe dovuto essere a Cagliari per tenere una lezione in ateneo. In quell’occasione la Scuola di Architettura lo ricorderà con grande riconoscenza. 

Il primo febbraio scorso è venuto a mancare il professor Giovanni Carbonara, professore emerito di Restauro architettonico dell’Università di Roma “La Sapienza”, già direttore della scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio, insignito dalla Repubblica Italiana con la medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’architettura.

Protagonista poliedrico del mondo attuale, ha saputo distinguersi nel ruolo di accademico, così come nel mondo della professione e delle Istituzioni. 

Tra i più grandi maestri contemporanei del restauro architettonico e padre del restauro critico-conservativo, Giovanni Carbonara ha sempre posto al centro delle sue riflessioni gli ideali civili ed etici nel progetto sul patrimonio alle diverse scale, marcate dal suo elevato profilo morale, dalla sua elevata cultura e dal suo spiccato senso di responsabilità.

Le sue pubblicazioni sono diventate pietre miliari nella storia del restauro, a partire dal volume La reintegrazione dell’immagine (Roma 1976), dove manifesta la propria approvazione al riconoscimento del ruolo non secondario dell’atto creativo, e dunque del possibile e imprescindibile dialogo tra preesistenza e contemporaneità, attestato anche in una sua più recente opera, quale Architettura d’oggi e restauro. Un confronto antico-nuovo (Torino 2011). Il suo vivo impegno volto a trasmettere la conoscenza alla collettività è poi attestato da un’opera ‘monumentale’, consistente nella curatela dei dodici volumi del “Trattato di restauro architettonico” (Torino 1996-2011).

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. L’unico conforto proviene dalla ricca eredità che ha lasciato a noi e alle future generazioni, che attraverso i suoi scritti e le sue opere potranno continuare ad apprendere da lui.

Sempre aperto alle sfide provenienti dalla comunità e dal mondo accademico, ha con grande piacere accolto la notizia della recente nascita della scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio dell’ateneo cagliaritano, accettando con entusiasmo e generosità di partecipare alle attività seminariali previste per il 2023. Il 31 maggio, infatti, avrebbe dovuto tenere, insieme al professor Alessandro Castagnaro, una lezione sul progetto per il Tempio-Duomo di Pozzuoli, sintesi concreta del suo pensiero a cui si è dedicato attraverso la concezione e la conduzione del concorso internazionale di restauro. In quella occasione la scuola di architettura di Cagliari lo ricorderà con grande riconoscenza.

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