CAGLIARI POST

Cagliari. Diecimila visitatori alla grande festa per la Notte europea dei ricercatori

Cagliari. Oltre diecimila visitatori  alla “NOTTE DEI RICERCATORI”, un successo dell’Ateneo cagliaritano e dei suoi partner. Ieri sera 28 settembre,  dalle 16 alle 24 piazza Garibaldi, ma anche il rettorato, la clinica Dermatologica del San Giovanni di Dio, il quartiere Castello con un trekking scientifico e l’auditorium di Marina Piccola, hanno ospitato la Notte europea dei ricercatori. L’evento – che fa capo fa capo al progetto europeo Sharper “European researcher’ night” – ha coinvolto gli specialisti di nove dipartimenti e di vari centri di ricerca. Nei ventotto gazebo e nel palco della piazza sono state presentate le proprie attività a studenti, cittadini e imprese. La manifestazione è stata curata dall’Università del capoluogo e dalla sezione di Cagliari dell’Istituto nazionale di fisica nucleare.

Dagli spettacoli di musica e teatro di Ideas ai giochi per i bambini, la presentazione di un progetto sui centenari, tra longevità e alimentazione, passando per gli esperimenti di fisica e chimica, il lavoro della Scientifica e dei Ris, i concorsi sulla “Donna di scienza” e “Stars-StoryTelling acitivities of researcher”, gli studi dei ricercatori dei nove dipartimenti coinvolti, dell’Infn, dell’Osservatorio astronomico, delle ricerche storico-umanistiche a quelle in corso sulle spiagge del golfo degli Angeli, le attività del Crea e dell’Infn. Ma la lista dei partecipanti alla serata è stata nutrita e accreditata. Le conoscenze e le scoperte dell’accademia e degli enti di ricerca sono state raccontate a un pubblico numerosissimo dalle 16, e attento fino a mezzanotte, con toni divulgativi e accativanti. In breve, come hanno detto Micaela Morelli e Maria Chiara di Guardo “un grande successo di squadra”.

Su criteri, modalità, certezze e rigore delle scoperte e dei lavori scientifici si sono soffermati il rettore Maria Del Zompo e le professoresse Morelli e Di Guardo. “La Notte dei ricercatori è il luogo ideale per divulgare quel che si fa nei nostri laboratori. Un’occasione propizia, nel connubio con la città, per fugare dubbi e spiegare ai cittadini la scientificità e le regole che governano le nostre ricerche. Viviamo un’epoca di bufale e dicerie anti scienza, la Notte è utile anche per dare certezze alla collettività” ha detto la professoressa Del Zompo. Micaela Morelli (Ricerca scientifica) ha rimarcato “la scelta di piazza Garibaldi come l’attenzione dell’ateneo per le nuove generazioni, le scuole e le famiglie“. Chiara Di Guardo (Innovazione e territorio) ha presentato il progetto The Shifters e rilanciato la “terza missione” dell’ateneo. “Con il ContaminationLab e il Crea, Centro per l’innovazione e l’imprenditorialità, stiamo costruendo un percorso proficuo. Con la Notte ha vinto l’intera squadra universitaria”. Alberto Masoni, direttore della sezione sarda dell’Istituto nazionale fisica nucleare, ha evidenziato il lavoro dei ricercatori e un progetto con un dispositivo, curato anche dagli specialisti del Dipartimento di ingegneria elettrica e elettronica, che ha misurato, con un conteggio dei telefoni cellulari senza intaccare la privacy, le persone presenti in piazza Garibaldi. La serata – curata egregiamente dalla Direzione ricerca guidata da Gaetano Melis, con la collaborazione di Viviana Fanti e Alessia Zurru (dipartimento Fisica) – oltre che migliaia di cittadini, studenti, scolaresche, famiglie, è stata seguita anche da numerosi docenti, studiosi, personalità istituzionali. Tra questi, i pro rettori Francesco Mola, Pietro Ciarlo, Francesco Marongiu, Alessandra Carucci, il neuroscienziato Gian Luigi Gessa, il vice presidente della Giunta regionale, Raffaele Paci, gli specialisti Roberta Vanni, Giorgio La Nasa, Andrea Loviselli, Stefano Usai, il banchiere Aldo Pavan, il questore Pierluigi D’Angelo, il colonello dei Carabinieri, Luca Menniti.
I dipartimenti sono stati la locomotiva della giornata che si è sviluppata in piazza Garibaldi e si è svolta con visite mirate anche alla clinica dermatologica del San Giovanni di Dio (“OpenLab: dal bianco e nero al colore”), al rettorato (Palazzo Belgrano, collezione Piloni, Archivio storico e sala Settecentesca della Biblioteca), in Castello con un trekking scientifico (curato da ScienzaSocietàScienza) e a Marina Piccola. L’auditorium del porticciolo ha ospitato il Progetto Neptune (monitoraggio e gestione spiagge golfo di Cagliari). Il progetto Sharper ha unito Cagliari, Ancona, Caserta, Catania, L’Aquila, Macerata, Napoli, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia e Trieste. La serata è stata la sintesi coinvolgente di quel che accade nelle strutture – tra aule, musei, studi, laboratori – universitarie. Il tutto a portata di mano e a disposizione di una città con un dna prezioso, culturalmente e scientificamente.
La Notte ha avuto il supporto di Fondazione di Sardegna e Comune di Cagliari. Finanziato dalla Commissione Europea nel quadro delle Azioni Maria Sklodowska-Curie del programma Horizon 2020, Sharper 2018 ha per capofila PsiQuadro e per partner locali Università di Cagliari, Infn, Comune di Cagliari, Inaf con l’Osservatorio astronomico di Cagliari, Crs4, Sardegna ricerche, Scienza Società Scienza, Laboratorio Scienza e Sardegna Teatro. Hanno collaborato all’evento associazione Ideas, Polizia Scientifica, Vigili del fuoco, Ctm, Ris-Carabinieri, Società canottieri Ichnusa, Associazione commercianti Piazza Garibaldi e dintorni, istituti superiori De Sanctis Deledda, Siotto e Pacinotti di Cagliari. L’evento è stato seguito in diretta da UnicaRadio, coordinatrice della regia tecnica delle manifestazione e polo di riferimento per le altre emittenti radiofoniche universitarie nazionali.

Maria Chiara Di Guardo ha presentato “The shifters – La terza missione”. “Il progetto usa il linguaggio del cinema per avvicinare il territorio e il pubblico alle attività di ricerca costruite dall’ateneo che danno luogo a cambiamenti ed evoluzioni sociali. Cambiamenti che originano un potenziale narrativo che produce nuovi progetti”. The Shifters prevede una serie di episodi girati in Sardegna (Carbosulcis, Piscinas, Castello, stagno di Molentargius) che prendono spunto da ricerche scientifiche maturate nel nostro ateneo”. Nel progetto sono state coinvolte anche Micaela Morelli e la direttrice del Cesar (Centro servizi d’ateneo per la ricerca), Roberta Vanni.

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