A volte ritornano. E’ il caso del neo allenatore del Cagliari Fabio Liverani che da tecnico, torna nella città dove ha mosso i primi passi nel mondo professionistico fra il 1993 e il 1996.
Scelto per guidare i rossoblù nel campionato cadetto, il mister romano esordisce così: “ Lo spirito è positivo. E’ un’opportunità per me e c’è la volontà di fare una stagione importante. Il Cagliari è una squadra competitiva e da qui alla fine del calcio – mercato sarà una squadra completa”.
Motivazioni a parte “ho visto il Cagliari diverse volte e le difficoltà sono difficili da spiegare con una rosa di alto livello e giocatori di qualità. E’ normale che verrà valutata la situazione mentale dei giocatori. Ho grande fiducia e serenità per gli obiettivi da raggiungere”:
Da sempre considerato arduo, il torneo della Serie B non è mai semplice per nessuno. Per Liverani si tratta di “un campionato diverso ma impegnativo. Ci sono Bari, Palermo, Parma e c’è sempre qualche sorpresa e come noi, ci sono 7/8 squadre. Il nostro obiettivo è essere competitivi sin dal primo giorno”.
E su una piazza delusa è necessaria tanta positività. “L’entusiasmo arriverà con i risultati, dobbiamo dare un’identità a questa squadra. Serve fame di vincere e non dimenticare da dove veniamo. Chi viene deve trasmettere entusiasmo a chi resta perchè sceglie il Cagliari. Non ci possiamo aspettare che la gente trascini noi ma dobbiamo essere noi a farlo con il nostro lavoro.”
Chi arriva? chi resta? A qualche giorno dal ritiro, la rosa è ancora da definirsi. In ogni caso “quando si accetto un progetto come questo non esiste il veto. Io indico dei giocatori con delle caratteristiche che se presenti in rosa è un bene, altrimenti cerchiamo alternative”:
Con la certezza di una difesa a 4 e di un centrocampo a 3, per il neo allenatore cagliaritano “la squadra lotterà per vincere tutte le partite. La gioia più grande è sapere che la gente possa identificarsi nella squadra.”
Con la prospettiva di inserire 5/6 ragazzi della Primavera e con l’obiettivo di non trattenere calciatori non motivati, per il mister è chiaro il concetto: “Chi viene a Cagliari deve considerarlo un punto di arrivo e non di partenza. I giocatori che arriveranno sono condivisi fra me e la società e devono avere componenti tecnico tattiche, caratteriali ed economiche”.
Il mercato, ufficialmente ancora non aperto, non si presenta facile per nessuno. Con la prospettiva di aprire le porte del ritiro di Asseminello ai tifosi, Liverani sulla gestione dello spogliatoio afferma “La responsabilità dello spogliatoio sarà mia ma la proprietà e il ds faranno delle regole per le regole al di fuori del campo.”
Tralasciando il mercato (“parlerei delle cessioni ufficiali”), per l’ex calciatore del Perugia, al centro di tutto, c’è l’idea di “una squadra che ha il controllo del gioco, di stare nella metà campo avversaria. Delle volte si riesce, altre volte no, Con soluzione, verticale o diretto, la volontà è quella di saper dare un’impronta di gioco”
In definitiva, per Liverani importa una cosa sola: “Dal 3 luglio, un gruppo deve diventare squadra”