Cagliari. La numerosa diaspora proveniente dall’Europa Orientale festeggia la Resurrezione di Cristo, la Pasqua Cristiano Ortodossa, che quest’anno ricade la settimana successiva rispetto alle celebrazioni del calendario liturgico cattolico-romano. La Pasqua ortodossa segue la stessa regola generale della Pasqua cattolica (prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera), ma si basa sul calendario giuliano anziché sul calendario gregoriano, questo è il motivo per il quale le date raramente coincidono.
I festeggiamenti della comunità ortodossa sono divenuti ormai parte della tradizione cittadina, fra i momenti di particolare suggestione, la processione che per tre volte gira intorno alla Chiesa di Nostra Signora della Speranza e la benedizione dei cibi tradizionali fra i quali le uova (quelle vere non di cioccolato) dipinte ad arte e simbolo della rinascita, i “kulichi” che si preparano in ricordo di Cristo che divideva il pane con i suoi discepoli; la “paska”che rappresenta l’agnello sacrificale. E sempre nel rispetto della tradizione, per tre volte Padre Nikolay si rivolge ai fedeli gridando: “Cristo è risorto!” e tutti rispondono all’unisono: “Si è veramente risorto!”