Domani, giovedì 18 maggio, con inizio alle 11, nell’aula magna di via Sant’Ignazio da
Laconi 74 (Palazzo Baffi), verrà presentato il volume dell’Istituto di studi e programmi per il
Mediterraneo (Isprom) curato dai docenti di UniCa Stefano Usai, Patrizia Manduchi e Giovanni Sistu
con Michela Cordeddu. La ricerca, cofinanziata dalla Fondazione di Sardegna e patrocinata
dall’Università di Cagliari, analizza la rete di relazioni che lega la Sardegna e i Paesi della sponda Sud
del Mediterraneo.
Questo primo Rapporto “La Sardegna e il Mediterraneo” nasce dal progetto dell’ Istituto di studi e programmi per
il Mediterraneo (Isprom) in collaborazione con docenti, ricercatori e ricercatrici delle università di Cagliari e
Sassari e con esperti non accademici. La ricerca, co-finanziata da Fondazione di Sardegna, analizza l’insieme delle
relazioni fra la Sardegna e i Paesi della sponda Sud ed Est del Mediterraneo. Il campo dell’indagine riguarda gli
scambi economici, i movimenti delle persone, gli scambi culturali e scientifici, i partenariati istituzionali, la
cooperazione fra comunità e fra soggetti sociali. Molti altri ambiti da esplorare saranno al centro delle prossime
edizioni, già programmate.
Il volume è costituito da tre capitoli, ognuno dei quali si concentra su un aspetto differente della ricerca: flussi economici, flussi migratori e rapporti di cooperazione. Ogni capitolo offre un’analisi approfondita e concisa di un
tema di valenza generale e di particolare significatività. Contributi diversi cercano di evidenziare come, visioni
differenziate e fisicamente situate, possano dar luogo a letture a più voci, armoniche o dissonanti.
Al termine dei capitoli, inoltre, sono presenti approfondimenti su specifici temi di particolare interesse, visti dalle
due rive del Mediterraneo.
I flussi economici sono analizzati con una specifica attenzione allo scambio di beni e servizi e ai movimenti di
capitale. L’interscambio commerciale tra la Sardegna e i MENA (Middle East and North Africa) è piuttosto
modesto e con una forte prevalenza del traffico di prodotti petroliferi: importati in forma grezza ed esportati
raffinati. Le altre componenti sono relativamente trascurabili, come nel caso dei prodotti alimentari nel quale si
registra (2021) un volume di esportazioni del valore di 1milione € (incidenza sul totale pari a 0,1%), e di
importazioni pari a 6,3 milioni € (incidenza sul totale pari a 0,7%). Si registrano inoltre una ridotta offerta di
trasporti tra la Sardegna e i Paesi in esame – non sufficiente a coprire le rotte – e l’azzeramento del traffico di
transhipment fra il porto di Cagliari e i paesi del Nord Africa a seguito della grave crisi del terminal container
localizzato nel porto industriale che ha portato alla sua chiusura. Diverso il quadro che emerge dall’analisi dei
flussi finanziari, positivi grazie alle rimesse degli immigrati. Nel corso degli ultimi dieci anni tale flusso dall’Italia e
dalla Sardegna è andato costantemente aumentando, trend che non si è arrestato durante la pandemia.
I flussi migratori. Il secondo capitolo offre una duplice visione: una ricostruzione storica del “ieri” e una
panoramica dell’oggi. Solo per citare uno dei fenomeni analizzati, i cui dati sono offerti dal Centro Studi e Ricerche
IDOS nell’ultimo dossier Statistico Immigrazione 2022, l’andamento negativo della popolazione sarda non è stato
compensato dal numero dei residenti stranieri, pari a 49.552 unità nel 2021, in decrescita di 2.777 unità rispetto
all’anno precedente, ovvero il -5,3%. Allo stesso tempo, l’analisi della situazione economica, politica e climatica,
dei Paesi sub-sahariani propone scenari che sicuramente comporteranno un incremento dei flussi migratori verso
l’Europa e, verosimilmente, anche verso la Sardegna.
I rapporti di cooperazione. L’ultima sezione della ricerca offre un quadro completamente nuovo, espressione
anche di plurime opportunità di dialogo interculturale, ricerca scientifica, condivisione di saperi e ricerca di
prospettive comuni. Dall’esperienza e gli scambi nell’ambito del Programma Sardegna FORMED, il progetto
finalizzato a rafforzare il partenariato euro-mediterraneo attraverso la cooperazione tra le istituzioni europee e
del Maghreb, sino ai progetti ENICBCMED e Legge n.19/1996 “Norme in materia di cooperazione con i paesi in via
di sviluppo e di collaborazione internazionale”, la Sardegna si rivela capace di farsi promotrice delle iniziative di
scambi e mobilità.
PROGRAMMA PRESENTAZIONE
Saluti istituzionali
- Alessandra Carucci, prorettrice delegata per l’internazionalizzazione, Università di Cagliari (UniCa)
- Salvatore Cherchi, vicepresidente Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo (Isprom)
- Giacomo Spissu, presidente Fondazione di Sardegna
Presentazione del Rapporto - Stefano Usai, Patrizia Manduchi, Giovanni Sistu (Università degli Studi di Cagliari – UniCa)
- Francesco Nuvoli e Giulio Fettarappa Sandri (Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo – Isprom)
Discussione dei risultati - Paola Gaidano, coordinatrice dell’Organismo sardo di Volontariato internazionale cristiano
- Raffaele Cattedra, docente di Geografia del Mediterraneo e della globalizzazione (UniCa)
- Rabeb Ben Krayem, sindaca di Matmata (Tunisia)