Cagliari. Primo Premio regionale “Gianni Massa” sui temi delle disparità di genere

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Cagliari. CORECOM, il Comitato per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna preposto alla promozione di iniziative affinchè il principio del pluralismobdei contenuti e dei mezzi informativi trovi effettiva applicazione sul territorio regionale,  in collaborazione con Giulia giornaliste Sardegna (Giornaliste Unite Libere Autonome), ha indetto la prima edizione del Premio CORECOM Sardegna “Gianni Massa” dedicato al rapporto tra media e parità di genere, intitolato ad uno dei protagonisti della storia del giornalismo in Sardegna che si è distinto anche per il suo profondo impegno professionale e civile, scomparso nel 2015 a 79 anni.

Il primo Premio regionale “Gianni Massa” sui temi delle disparità di genere è stato presentato ieri martedì 6 novembre 2018 alle ore 10.30, nel corso della conferenza stampa tenutasi nella Sala Transatlantico del Consiglio Regionale, in via Roma, Cagliari.

Erano presenti i relatori: Mario Cabasino, presidente del Corecom Sardegna, Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna, Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio della Regione Sardegna, Francesco Mola, Prorettore Vicario dell’Università di Cagliari, Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”.

Inoltre sono intervenuti alcuni dei nomi storici del giornalismo in Sardegna quali Franco Siddi, Gianni Filippini, Gianni De Candia, e ancora Cristina Maccioni, Marzia Cilloccu, Assessora alle Attività produttive, Turismo e Politiche delle Pari opportunità del Comune di Cagliari, Dandy Massa, figlio di Gianni Massa a cui è dedicato il Premio, Tiziana Troja delle Lucido Sottile che ha curato la drammaturgia e la regia dello spettacolo teatrale “La conosci Giulia?”, promosso dal Corecom e da Giulia giornaliste Sardegna.

 

 

 

 

 

Il Premio CORECOM Sardegna “Gianni Massa” per l’annualità 2018-19 dedicato ai temi della parità e della comunicazione in genere, si articola nelle tre sezioni Giornalismo, Università e Scuola. I premi per tutte e tre le sezioni saranno attribuiti l’8 marzo 2019 nel corso di una cerimonia ufficiale da una giuria composta dai Presidenti del Corecom e dell’Ordine dei Giornalisti, dalla Coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna, o loro delegati, e dai rappresentanti delle Università di Cagliari e Sassari. Per la sezione “Scuola” oltre a Corecom, Giulia giornaliste e Ordine dei Giornalisti, la giuria vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti dell’Università di Cagliari.

GIORNALISMO

La prima sezione è dedicata al “Giornalismo”, dedicato alla memoria di Piera Mossa, programmista e regista della sede Rai Sardegna, scomparsa nel 2002, il cui impegno fu sempre rivolto a raccontare la Sardegna e la sua storia in decine di documentari e programmi televisivi. All’interno di questa sezione sono banditi tre premi nell’ambito delle categorie: Giornalismo radio televisivo, che include la realizzazione di servizi o approfondimenti per la parte relativa alle radio e tv, articoli; Giornalismo carta stampata e web, che include articoli, inchieste o interviste, firmati (per entrambe le prime due categorie) da giornalisti pubblicisti o professionisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti della Sardegna; infine Giornalismo per immagini che prevede la partecipazione attraverso fotografie e videoreportage realizzati da fotoreporter, operatori di ripresa e videomaker nati o residenti in Sardegna. Tutti i servizi delle tre categorie dovranno essere stati pubblicati o trasmessi nel periodo gennaio 2017 – gennaio 2019. Il valore attribuito del premio per ciascuna delle tre categorie è di €2000.

UNIVERSITÀ

La seconda sezione “Università” rivolge l’attenzione all’istruzione e alla formazione universitaria. In collaborazione con i Corsi di Scienze della Comunicazione delle Università di Cagliari e Sassari verranno premiate per ciascun ateneo le due migliori tesi di laurea relative ai temi della comunicazione e della parità di genere discusse o depositate presso la segreteria di ciascun corso di laurea nel periodo gennaio 2016 – gennaio 2019 (verranno valutate anche le tesi depositate in segreteria dell’Università entro il 31 gennaio 2019 e discusse entro il primo semestre dello stesso anno). Il valore del premio attribuito per ciascuna delle tesi premiate è di € 2000.

SCUOLA

Infine la terza sezione dedicata alla “Scuola secondaria di secondo grado” che nell’ambito della collaborazione fra Corecom e Giulia giornaliste Sardegna propone un percorso articolato con il coinvolgimento di alcune classi degli Istituti Secondari Superiori di Cagliari. I gruppi classe partecipanti allo spettacolo avvieranno un percorso di approfondimento con il supporto attivo di Giulia giornaliste Sardegna a seguito della visione dello spettacolo “La conosci Giulia?”. A gennaio 2019 dovranno presentare un elaborato sui temi trattati della comunicazione e delle parità di genere, in riferimento agli spunti ricevuti dalla pièce teatrale. Ai partecipanti è riconosciuta la massima libertà nella scelta della tipologia dell’elaborato da produrre. Al miglior gruppo classe sarà assegnato un premio che riconoscerà la qualità creativa e comunicativa del lavoro svolto. Per l’edizione 2018-19 il valore del premio attribuito al miglior gruppo classe è di € 3000, sotto forma di buoni acquisto materiali o servizi aventi natura educativo formativa.

Il testo integrale del bando e la delibera della giuria si trovano sul sito istituzionale del Corecom Sardegna www.consregsardegna.it/corecom.

Mario Cabasino, presidente del Corecom ha  commentato:  “Un maestro, un giornalista di razza, un uomo con un grande cuore e una grande sensibilità nei confronti dei più deboli. Anche per questo il Corecom Sardegna ha voluto dedicagli questo premio. Ma non solo: Gianni Massa è stato presidente del Corerat, l’organismo che ha preceduto il Corecom e che dello stesso Corecom è stato padre lavorando intensamente alla stesura della legge istitutiva. Una nuova iniziativa frutto della intensa e ottima collaborazione che si è instaurata tra il Comitato regionale delle Comunicazioni e Giulia giornaliste Sardegna.”

Il Premio è suddiviso nelle tre sezioni “Giornalismo”, dedicato alla programmista e regista della Rai Piera Mossa, “Università” e “Scuola”, e si sviluppa in un percorso articolato che include anche il coinvolgimento degli studenti. <<Il Premio si ispira ai valori di un trinomio inscindibile Istruzione/Formazione /Informazione che costituisce il cardine della professione giornalistica. Il progetto infatti si sviluppa come un percorso integrato che abbraccia le tre fasi di un processo di crescita personale cha va dalla scuola all’università fino alla professione, nella consapevolezza che i media svolgono una funzione sociale quindi assumono una responsabilità di genere nel superamento dei vecchi modelli culturali>>, spiega Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna.

LA CONOSCI GIULIA? – INIZIATIVE LEGATE AL PREMIO

Tra le attività principali, la realizzazione dello spettacolo “La conosci Giulia?” dissacrante commedia a cura di Giulia giornaliste Sardegna e Corecom con la produzione di Lucido Sottile e la regia di Tiziana Troja (sua la drammaturgia insieme a Vito Biolchini) che ha debuttato a ottobre con un “tutto esaurito”, e le repliche che si terranno prossimamente a Cagliari, il 26 novembre 2018, e la prima di Sassari in data ancora da destinarsi. La pièce teatrale, i cui testi sono stati scritti a più mani da undici “Giulie” della Sardegna, ha visto alla sua prima nazionale la presenza di una testimonial d’eccezione, la Rettrice Maria Del Zompo (promotrice di tante iniziative sull’uguaglianza dei generi nel suo Ateneo), e un sold out in teatro con una lista d’attesa di quasi duecento persone. Riflettori sugli stereotipi e squilibri di genere e sui temi delle discriminazioni, con una particolare attenzione al linguaggio poco rispettoso delle differenze il cui utilizzo spesso disinvolto danneggia l’immagine delle donne. Il bis della rappresentazione nel capoluogo sardo è promosso anche dall’Università degli Studi di Cagliari e dal Comune di Cagliari ed è inserito all’interno del ricco calendario di iniziative diffuse in città “Viva la libertà! Cagliari contro la violenza” legate alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, promosso dall’Assessorato e Commissione Pari Opportunità.

GIANNI MASSA

Autorevole, mai banale, sempre sul pezzo. In una parola: innamorato della propria professione. Profondamente. Forse anche per questo sempre pronto a tendere una mano ai colleghi più giovani, che si accostavano al giornalismo in preda a mille paure e incertezze e che, invece, vedevano in lui un chiaro punto di riferimento. Sono tanti i perché di un premio dedicato a Gianni Massa. A cominciare dal suo ruolo di presidente del Corerat (Comitato regionale sardo per il servizio radiotelevisivo) nel lontano 1996. Mandato durante il quale lavorò con l’impegno che lo aveva sempre contraddistinto, alla legge che diede vita all’attuale Corecom, nato proprio dalle ceneri del Corerat. Fu presidente per ben due volte, la seconda, nel 2000, non arrivò a compimento: diede le dimissioni in aperta polemica con l’Agcom che negava nuove deleghe operative ai Corerat. Ma la storia di Gianni Massa si incarna con l’Agenzia Italia, di cui è stato caporedattore sino all’anno della pensione, il 2001. La lunga carriera di Massa spazia dalla carta stampata, con la fondazione del Messaggero Sardo, di cui è stato anche direttore, alla radio (ha diretto Radio Cuore Oristano, e alle tv, con l’esperienza di una trasmissione sugli schermi di Videolina. Impegnato anche sul fronte sindacale per oltre un decennio: è stato per tre volte vicepresidente dell’Associazione stampa Sarda. È stato inoltre anche socio fondatore e segretario dell’associazione libera “Socialismo Diritti Riforme”, nata per i diritti (soprattutto se negati), le riforme, il socialismo (di chi sta con gli ultimi).

Insomma, un grande giornalista, di volo alto. La difesa della segretezza delle fonti, un caposaldo di quella professione che Gianni Massa ha amato, profondamente, sino alla fine, lo ha portato ad essere stato arrestato per non aver rivelato la fonte di una notizia “bomba” pubblicata dall’Agi.

PIERA MOSSA

Nata a Cagliari nel 1950, programmista regista della sede Rai Sardegna, prima donna regista in Sardegna negli anni Settanta, Maria Piera Mossa ha dedicato il suo impegno rivolto soprattutto alla salvaguardia, per le nuove generazioni, del patrimonio storico e culturale dell’Isola. Con la chiusura del Centro di produzione Rai di Cagliari all’inizio degli anni Novanta, l’impegno di Maria Piera Mossa si concentrò, non a caso, sul riordino e il restauro dello sterminato patrimonio degli archivi sardi della Rai.

Dopo aver frequentato lo storico liceo Dettori di Cagliari, Maria Piera si laurea in Filosofia discutendo una tesi su “Il concetto di vita in Hegel”. Poi vince il concorso che le consentirà l’ingresso alla Rai. Tra i suoi primi lavori ricordiamo Una fabbrica inventata su un paese reale: Bitti, documentario girato negli anni ’70. A Bitti numerose operaie tessili avevano infatti perso il proprio posto di lavoro a seguito alla chiusura della fabbrica tessile Bétatex: il documentario ebbe il merito di rendere nota la vicenda e, non potendo essere visto in tv dalla comunità bittese dove non arrivava ancora la diffusione di Rai 3, venne proiettato e discusso nel salone parrocchiale in videoregistrazione.

Ancora: “Visti da fuori”, diciotto puntate trasmesse in Rai nel 1986, in cui mette a fuoco alcuni temi della cultura che si raccolgono intorno alla “sardità”, dai sequestri allo sport, e “Grazia quasi Cosima”, serie televisiva di sei puntate dedicata a Grazia Deledda, con ricostruzioni, interviste, testimonianze e giudizi critico-letterari sulla vita, la personalità, le opere della scrittrice. Imponente l’opera di intento didattico e divulgativo, realizzata con il medievalista Francesco Cesare Casula, “La Sardegna nella Storia”. È indimenticabile il film documentario “Il ’43 con Sant’Efisio”, vero e proprio “capolavoro etnografico”.

Maria Piera Mossa, madre a diciotto anni, fu impegnata anche nella Cineteca sarda, dove seguiva i gruppi di impegno femminista. È morta prematuramente nel 2002. A Cagliari, nel 2013, le è stata intitolata una via.

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