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Cagliari. Reis, nuove linee guida

Cagliari. Nuove linee guida per il Reis. “Il reddito di inclusione sociale è una risposta concreta della Giunta e della maggioranza alle persone in difficoltà, che non devono restare ai margini della società, ma potersi risollevare sentendo vicino le Istituzioni”. Ne sono convinti gli assessori del Lavoro e della Sanità, Virginia Mura e Luigi Arru, che questa mattina hanno illustrato alla stampa le Linee guida di attuazione del Reis per il triennio 2018-2020.

Il documento, approvato nell’ultima seduta della Giunta, indica priorità di intervento, requisiti dei beneficiari, l’affiancamento al Rei nazionale, il ruolo dei Comuni e dei Plus, gli importi minimi e massimi. C’è poi la parte dell’inclusione attiva e dell’impegno che i beneficiari assumono per uscire dalla condizione di disagio, non solo economico, familiare o del singolo individuo.

ARRU. “E’ un momento di profondo orgoglio politico” ha esordito l’assessore delle Politiche sociali, “perché, dopo un anno di sperimentazione, inizia una seconda fase per il Reis, cui siamo arrivati dopo un confronto serrato con l’Anci Sardegna e il Tavolo contro le povertà. Con i progetti di inclusione attiva usciamo dal mero trasferimento monetario e aiutiamo persone e famiglie in difficoltà a risalire, a riacquistare un posto nella società”.

MURA. “Come Giunta e come maggioranza non volevamo lasciare indietro nessuno” ha aggiunto l’assessora del Lavoro “ed ora possiamo partire con i progetti di inclusione attiva. Iniziamo con una sperimentazione, utilizzando per ora 16 milioni e mezzo del Fondo Sociale europeo. Queste risorse potranno essere integrate qualora ce ne fosse bisogno e, per il momento, serviranno a dare coperture alle due linee di azione di C.a.r.p.e.d.i.e.m, il “Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione ed empowerment”. Abbiamo pubblicato il preavviso, attendiamo suggerimenti e integrazioni da parte di tutti i soggetti interessati e per il 1 luglio contiamo di avere proposte progettuali che poi potranno essere utilizzate dalle equipe multidisciplinari che prendono in carico le famiglie o il singolo soggetto beneficiario del Reis”.

I NUMERI. I nuclei familiari con ISEE fino a 6 mila euro sono 24.485 (8 su 449.440 totali); 8945 beneficiano della misura nazionale Rei, cui il Reis sardo si affianca. Secondo le stime, i potenziali beneficiari al 1 luglio 2018 sono 41.624. I sussidi mensili vanno da 200 a 540 euro, a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.

PRIORITA’ DI ACCESSO AL REIS. Hanno priorità i nuclei familiari ammessi al beneficio REI alla data di scadenza degli Avvisi Comunali. A queste famiglie è riconosciuto un sussidio pari al 30% dell’importo minimo del sussidio economico riconoscibile ai destinatari del solo REIS, in relazione alla composizione del nucleo e a prescindere dall’ammontare del sussidio mensile REI di cui beneficiano. Il Progetto di inclusione attiva è quello definito in relazione al REI; i nuclei familiari ammessi al REI dal 1° gennaio 2018 alla data di scadenza degli Avvisi Comunali non devono presentare domanda di accesso alla misura regionale ma sono inseriti d’ufficio nelle graduatorie comunali di accesso al REIS.

GESTIONE DELLE RISORSE. Le risorse stanziate nel bilancio regionale (quasi 45 milioni nel 2018) per l’attuazione del REIS sono impegnate a favore delle amministrazioni comunali che le erogano agli aventi diritto, rispettando le priorità e i principi generali riguardanti i requisiti d’accesso e l’ammontare minimo e massimo del sussidio economico. Entro 15 giorni dall’approvazione definitiva delle Linee guida, i Comuni pubblicano gli Avvisi per l’individuazione dei destinatari del REIS e definiscono con proprio Regolamento i criteri oggettivi per la definizione della durata dell’erogazione a favore di ciascun nucleo familiare destinatario, che non può comunque essere inferiore ai 6 mesi e superiore ai 9 mesi.

PLUS. A regime la progettazione e gestione delle misure d’inclusione attiva previste dal REIS sono in capo agli Ambiti Plus.

INCLUSIONE ATTIVA. Lo svolgimento di un progetto di inclusione attiva rappresenta la condizione per l’erogazione del sussidio economico ed è definito a fronte dei reali bisogni delle famiglie attraverso la presa in carico professionale. I beneficiari partecipano a percorsi di politiche attive del lavoro, secondo il principio di condizionalità.

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