Cagliari. Nella tarda serata di ieri 23 gennaio 2017, i carabinieri del nucleo investigativo, hanno arrestato per detenzione a fini di spaccio di stupefacenti:
Nicola Feboli, 31 enne di Cagliari, incensurato, disoccupato ed il fratello Simone di 28 anni anche lui di Cagliari; Nicola Desogus,30 anni di Cagliari, incensurato, disoccupato;
è scattata invece una denuncia nei confronti di Andrea Stocchino 44 anni di Cagliari, impiegato.
Gli arresti sono il frutto di un provvedimento di esecuzione di misure cautelari in carcere nei confronti di Nicola Feboli e di Desogus scaturito dalla piena condivisione, da parte della competente A.G. (dott. Porcu), delle risultanze investigative raccolte in attività di indagine condotta dal nucleo investigativo dai primi di giugno a fine novembre 2016; il terzo arresto in flagranza e’ maturato nel corso delle operazioni di esecuzione degli altri 2 arresti.
Nel corso delle operazioni e connesse perquisizioni, personali e domiciliari, sono stati rinvenuti e sequestrati:
– oltre 300 gr di cocaina;
– materiale vario per il confezionamento dello stupefacente tra cui, tre bilancini elettronici, una pressa in metallo, varie buste in plastica;
– 9 cellulari utilizzati dagli indagati per l’attivita’ delittuosa;
– materiale di tipo cartaceo di valenza probatoria;
– grammi 50 di sostanza da taglio;
– somma in contanti di euro 23.000 circa in banconote di vario taglio piu’ un libretto postale intestato ad uno degli indagati con un saldo attivo di circa 50.000 euro, ritenuti provento di spaccio;
– 2 autovetture, ritenute strumento funzionale all’attività di spaccio
L’indagine,in sostanza, ha consentito, sulla base degli elementi raccolti:
– spacciatori incensurati e con condotte di vita apparentemente normali (di fatto poco visibili/notabili);
Di di svelare un circuito qualitativo diverso da quello tipico “di piazza” (circuito molto discreto, attento, selezionato), in sintesi, piu’ rivolto a clienti con tenore di vita/redditi di tipo medio/alto e pressochè circoscritto al capoluogo.
Gli arrestati, espletate le formalita’ di rito, sono stati tradotti presso il carcere di Uta, a disposizione dell’A.G.