Sono 30 gli elementi che compongono il Benedict Gospel Choir, che nasce nel profondo sud degli Stati Uniti, in Carolina del Sud, dietro l’impulso del reverendo Darryl Izzard. Da allora, l’ensemble è diventato un’icona fra le star della musica gospel a livello internazionale, riportando cinque premi sui sette assegnati dal prestigioso Black Music Caucus Choir Competition di New York.
Ier i coristi del Benedict Gospel Choir non hanno smentito la fama che li accompagna, proponendo un repertorio eclettico, che ha spaziato dal gospel allo spiritual, dal blues al rap.
Una serata da ricordare, quella di ieri: è stata un’ora e mezza di energia allo stato puro, con i solisti in stato di grazia che hanno entusiasmato e stupito per la forza, la potenza e la generosità dimostrati.
Chi si aspettava un concerto gospel tradizionale, ha trovato molto di più.
Sul palco, all’eccellenza delle esecuzioni si è unita una presenza scenica imponente, a tratti quasi operistica, che è tracimata verso il pubblico, coinvolto a partecipare attivamente al concerto.
Per qualche minuto la linea di delimitazione fra chi si esibisce e chi assiste allo spettacolo è venuta meno e dal pubblico sono spuntati numerosi – e insospettabilmente talentuosi – spettatori che hanno accolto l’invito a prendere il microfono e a cantare, in assolo, contribuendo a rendere ancora più magica l’atmosfera, in un crescendo di caotico e divertito ribaltamento dei ruoli.
Uno spettacolo da non perdere, in scena ancora fino al 17 dicembre.