Carlo Calenda rompe il patto elettorale con il Partito democratico e riapre il puzzle delle alleanze. “E’ una delle decisioni più sofferte – dice – ma non intendo andare avanti con questa alleanza”. Per il leader di Azione, la coalizione del Pd “è fatta per perdere. C’era l’opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd, sono deluso”.
Cosi scrive stamattina Calenda su Facebook:
-Se c’è una cosa cosa acclarata è che il patto con il Partito Democratico era vantaggioso come posti. Le motivazioni della rottura non sono lì. Semplicemente ho provato a tenere il centro e sinistra su una linea coerente. Letta ha scelto il tutti dentro. Dovevo provarci. Nessun rimpianto.
Eravamo anche disponibili a veder aderire Fratoianni e co. Ma le regole erano chiare tra di noi. No dichiarazioni contrarie a quanto appena firmato, no patti contrapposti. Perché altrimenti sarebbe uscita una coalizione manicomio. Letta e Bonino sapevano che così avremmo rotto.
È incredibile quanto poco il Partito Democratico abbia imparato dall’esperienza dell’alleanza con i 5S e prima Bertinotti e Turigliatto. Sono sempre lì. Ed è ancora più incredibile che tutti i cd riformisti del PD, davanti a questa alternativa non abbiano detto una singola parola.
Se avessi accettato senza fiatare la dx avrebbe vinto a tavolino e Azione sarebbe morta. Mentre abbiamo bisogno di un’alternativa riformista. Se c’è una cosa che ho capito è che non c’è alcun modo di staccare il PD dal populismo.