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Caltanissetta, partita la vendemmia 2020 sui terreni confiscati alla mafia

Sui terreni confiscati alla mafia torna a vincere la legalità, In agro Montedoro, a Caltanissetta, partita la vendemmia 2020

Caltanissetta. E’ in corso la vendemmia di circa 90 quintali uva a bacca nera, del genere nero d’avola, in un feudo confiscato alla mafia in Contrada Mulinello, in agro di Montedoro, a Caltanissetta. Le attività di raccolta sono effettuate dalla cooperativa sociale Verbumcaudo, formata da giovani del territorio, che sta valorizzando l’omonimo feudo confiscato alla mafia attraverso la messa in produzione di 151 ettari di terreni che vengono coltivati ad origano, pomodori e cereali.

Le storie delle ragazze e dei ragazzi della cooperativa sono storie di giovani che stanno scegliendo di investire nell’entroterra siciliano: ci sono ingegneri, geologi, guide naturalistiche, agronomi, commercialisti e addetti alle lavorazioni agricole qualificati.

Il prefetto di Caltanissetta Cosima Di Stani, intervenuta all’evento, ha ribadito come tale iniziativa rimarca e veicola l’idea di come sia sempre possibile trasformare un luogo, già nella disponibilità della criminalità, in un avamposto di legalità. Si torna al lavoro regolare, allo sviluppo economico del territorio, con la destinazione della produzione viticola a finalità sociali essendo gestita da associazioni ed enti della provincia nissena che si occupano di assistenza a soggetti meno abbienti.

I terreni facevano parte del patrimonio dei fratelli della famiglia mafiosa di Montedoro (CL), Gaetano Falcone, di 75 anni, e Nicolò, deceduto il 15 giugno 2019. Complessivamente il patrimonio confiscato è costituito da 5 aziende agricole e 87 immobili (tra fabbricati e terreni), nonché da numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

Presenti all’evento anche il colonnello dell’Arma dei carabinieri Baldassare Daidone, il colonnello della Direzione investigativa antimafia Emanuele Licari, i sindaci di Montedoro, Bompensiere, Marianopoli, Milena e Acquaviva Platani, i rappresentanti dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia sede di Reggio Calabria ed il coadiutore dell’Agenzia stessa, Labarbera, il presidente delle Confcooperative Maurizio Nicosia (insieme a numerosi rappresentanti dell’associazione) e il presidente della cooperativa sociale Verbumcaudo.

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